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Ambiente

Il comitato Dora Spina Tre torna a difendere gli alberi di corso Umbria: c’è troppo caldo, non c’è ombra, servono alberi più grandi

La “vittoria” del comitato Salviamo gli alberi di corso Belgio ha creato un precedente, ora i cittadini di parco Dora contrari all’abbattimento tornano a richiamare il Comune di Torino

Sandro Marotta

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TORINO –  “Il pronunciamento del giudice in merito al progetto di sostituzione degli alberi di corso Belgio conferma le critiche che molti cittadini avevano rivolto al similare progetto attuato in corso Umbria per le sue possibili conseguenze in termini di salute”: inizia così la nota stampa del comitato Dora Spina Tre, che cerca di riaccendere la discussione sulla sostituzione dell’alberata avvenuta nel gennaio 2023. In una lettera indirizzata all’assessore della Città di Torino Stefano Tresso, al sindaco Lo Russo e ai giornalisti, il comitato avanza una richiesta: piantare alberi con una chioma più grande, sostituendo i peri appena piantati, che “inducono un aumento del calore estivo indotto dalla loro inesistente ombreggiatura”.

Il progetto

Secondo il progetto del Comune di Torino gli alberi di corso Umbria, vicino al parco Dora, gli aceri presenti all’epoca erano “giunti a fine ciclo e in condizioni di grande criticità” e quindi erano stati sostituiti “con una specie più adatta al contesto e alla situazione climatica attuale (peri ornamentali, Pyrus calleryana chanticleer), già sperimentata con successo da diversi anni in città”. Sia gli attivisti di Salviamo gli alberi di corso Belgio sia quelli del comitato cittadino di corso Umbria erano stati critici sull’adeguatezza del pero cinese.

Le rivendicazioni dopo il caso di corso Belgio

Il Comitato Salviamo gli alberi di corso Belgio ha portato la propria contestazione davanti al giudice di Torino, che ha deciso di distribuire l’abbattimento nell’arco di 5 anni e obbligare il Comune a sostituire gli esemplari abbattuti alberi di grosse dimensioni.

Su questo precedente il comitato pro alberi di corso Umbria rileva che “tale pronunciamento del Tribunale sollevi preoccupazioni sulla tutela della salute dei residenti di corso Umbria e delle aree circostanti: gli alberi abbattuti avevano un’ampia chioma ombrosa, mentre i peri che li hanno sostituiti, non solo sono di dimensioni assai inferiori a quelli preesistenti ma hanno ridotta chioma, inadeguata a dare benefici alla popolazione”.

Chiediamo – proseguono i cittadini e le cittadine – che quella parte di alberelli già oggi visibilmente in grande sofferenza o morenti, siano sostituiti con alberi più grandi che siano in grado di svolgere la loro indispensabile funzione di stoccaggio di CO2, rimozione di inquinanti, ombreggiamento ed abbassamento della temperatura”.

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