Oltre le Alpi del Piemonte, la Francia andrà al voto: Macron scioglie l’Assemblée nationale dopo il trionfo della destra alle Europee

PIEMONTE – Tra il 30 giugno e il 7 luglio la Francia voterà i nuovi rappresentanti del popolo. La decisione del presidente della Repubblica francese Emmanuel Macron è arrivata poche ore fa, dopo che sono stati resi noti i primi risultati delle elezioni europee.

Secondo le stime pubblicate dal Parlamento europeo, l’elettorato francese ha scelto per il 30% la lista presentata da Rassemblement national, gruppo di destra che ha come capolista Jordan Bardella, 27enne molto vicino a Marine Le Pen.

Macron, insieme a Valérie Hayer, faceva parte della lista “Besoin d’Europe”, che all’interno aveva Renaissance, Modem, Horizons, Parti Radical, Union des démocrates et indépendants. Questo gruppo ha ottenuto solo il 15% dei voti circa.

Già dalle prime proiezioni, Bardella aveva percepito il boom del suo partito e aveva commentato su X: “Emmanuel Macron questa sera è un presidente compromesso. Un Presidente non può restare sordo al messaggio inviato dai francesi: gli chiediamo di prendere atto di questo nuovo assetto politico, di rimettersi al popolo francese e di organizzare nuove elezioni legislative”.

In linea con l’articolo 12 della Costituzione francese, Macron ha sciolto l’Assemblée nationale poco dopo. Le Monde riporta queste parole di Macron di fronte alla nazione: “Non posso, alla fine di questa giornata, comportarmi come se niente fosse. A questa situazione si aggiunge una febbre che negli ultimi anni ha colto il dibattito pubblico e parlamentare nel nostro paese. Per questo, dopo aver proceduto alle consultazioni previste dall’articolo 12 della nostra Costituzione, ho deciso di ridare a voi la scelta del nostro futuro parlamentare con il voto”.

Questo risultato della destra per molti politologi rappresenta il compimento del processo di “Dédiabolisation“, ovvero quella strategia politica che vuole allontanare l’estrema destra francese dallo stigma di illegittimità di cui soffre dai tempi di Jean-Marie Le Pen, il padre di Marine.

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