Asti
Quando aprirà l’autostrada Asti-Cuneo? Entro il 2024
Secondo l’Osservatorio territoriale infrastrutture l’A33 è in linea con i tempi di realizzazione. Anche l’assessore Gabusi ha confermato la data di fine 2024
ASTI – Il tratto di autostrada Verduno-Cherasco, che è una parte del progetto Asti-Cuneo sarà aperta entro il 2024, secondo diversi enti coinvolti nella realizzazione della grande opera.
Grazie a una domanda avanzata da un nostro lettore, facciamo chiarezza sullo stato dei lavori dell’autostrada di collegamento tra la provincia astigiana e quella cuneese e vediamo chi prospetta l’apertura entro quest’anno, chi è dubbioso e di quanti soldi sono in campo.
I soggetti coinvolti e l’obiettivo dell’opera
La realizzazione della Asti-Cuneo coinvolge cinque soggetti: Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti; Regione Piemonte, Provincia di Cuneo, ANAS S.p.A, Autostrada Asti-Cuneo S.p.A. L’idea del collegamento è “nata in relazione alla prospettiva di realizzazione del collegamento autostradale Cuneo- Nizza e dalla necessità di alleggerire il traffico in arrivo dall’autostrada costretto, in assenza della tangenziale, ad attraversare i centri abitati di Madonna dell’Olmo e Confreria”.
I tempi di realizzazione
L’opera è inserita nel piano triennale dei lavori pubblici 2024-2026, pubblicato qui dalla Provincia di Cuneo. Nel capoverso dedicato alla viabilità, si legge espressamente che entro questi tre anni dovranno essere portate a termine le “opere complementari all’autostrada Asti-Cuneo”.
Anche Confindustria sembra ottimista sui tempi di realizzazione: “segnale positivo per i grandi progetti di viabilità pedemontana dell’autostrada A33 Asti-Cuneo (lotto 2.6b RoddiVerduno concluso ad aprile 2023 e conclusione del lotto 2.6° Verduno- Cherasco in completamento nel 2024)”, si legge nel monitoraggio di Confindustria.
L’ufficalità è arrivata a novembre 2023, quando c’è stata la Conferenza dei servizi convocata per le opere complementari di questa autostrada; qui si sono definite modalità e tempi in cui il progetto sarebbe stato disponibile per il pubblico. “Saranno conclusi gli ultimi 5 chilometri della Asti-Cuneo – aveva detto la Provincia – , in continuità, come previsto, con quelli conclusi del lotto II.6.B. I lavori dovrebbero concludersi entro fine 2024″.
Il primo pacchetto di opere complementari, ovvero quelle che fanno da contorno alla strada vera e propria e ne permettono la percorribilità, è costato “circa 42 milioni di euro ed è stato condiviso dalla Regione con la Provincia e con i comuni del territorio”. Ad aprile c’era stato il via degli scavi, QP ne aveva parlato qui.
Il secondo pacchetto riguardava i lavori sulla tangenziale di Alba, legati al tratto albese. Qui però la scandenza è diversa: questi interventi hanno scadenza nel 2026.
L’Asti-Cuneo aprirà entro il 2024 anche secondo l’aggiornamento di maggio dell’Osservatorio territoriale infrastrutture (Oti), ovvero il portale di monitoraggio delle grandi opere curato da Confindustria Piemonte, l’Unione Industriale di Torino e la Camera di Commercio di Torino, in collaborazione con la Regione Piemonte.
I dubbi
La politica locale, i cittadini hanno avanzato dei dubbi sui tempi in cui l’autostrada sarà effettivamente aperta al pubblico. L’intoppo riguarderebbe il tratto di tangenziale vicino ad Alba; uno dei critici è Maurizio Marello, consigliere regionale del Pd: ” rimane da realizzare il lotto Alba-Cherasco/sub A senza il quale l’autostrada non è finita, – aveva detto Marello in um’interrogazione all’assessore regionale Gabusi – oltre la completa ristrutturazione e adeguamento della tangenziale albese che attualmente versa in condizioni pessime specie con riferimento al manto stradale. Facendo seguito a numerose interrogazioni da me presentate su questo tema, credo sia importante fare chiarezza una volta per tutte sull’ultimazione della così detta ‘eterna incompiuta’ “.
Marco Gabusi però, a marzo, gli aveva risposto, ribadendo la completa apertura entro il 2024.
I costi
Tra un lotto complementare e l’altro, il costo complessivo della Asti-Cuneo è di 1,457 miliardi di euro. Di questi 782 milioni di euro sono stati finanziati con contributo pubblico, mentre la rimanente quota è a carico della Società concessionaria Asti-Cuneo S.p.A.
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