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Interviste

La festa del 1 Maggio, attraverso gli occhi di Luigi Oddone: ieri e oggi

Era il 1 maggio 1954 e Luigi aveva solo 8 anni, nella foto che lo ritrae assieme al suo papà Carlo

Alessia Serlenga

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TORINO – Carlo lavorava alla Riv SKF di via Nizza a Torino e questi sono i ricordi che Luigi (suo figlio) ha di lui:

Era un periodo molto difficile perché i lavoratori non erano tutelati abbastanza, soprattutto la figura dell’operaio. Mio padre per il lavoro che svolgeva con le frese e a stretto contatto con la ghisa, si prese l’enfisema polmonare e solo poco dopo, arrivarono gli aspiratori sopra le macchine da lavoro. Il primo maggio era una festa molto sentita perché era una dimostrazione che i lavoratori contavano, ed era una festa felice dove tutti giravano con il loro garofano rosso al petto. Eravamo tutti sorridenti e contenti.
Io, iniziai a lavorare all’età di 14 anni, studiando alla sera per prendermi il diploma. La vita era molto più complicata di come lo è adesso: gli stipendi erano molto più bassi, bisognava pagarsi un affitto perché non c’erano case di proprietà e mio papà quando arrivava a casa da quella fabbrica aveva sempre una tuta sporchissima di olio, grasso e polvere di ghisa. Inoltre, sempre all’interno della Riv, mio padre dovette fare il vigile del fuoco volontario per arrotondare lo stipendio.

Luigi nato a Torino nel 1946 ha iniziato a lavorare all’età di 14 anni come barista, commesso, rappresentante, impiegato, poi per il servizio militare obbligatorio e in banca.

Mi sono diplomato in ragioneria facendo gli studi serali perché di giorno dovevo lavorare. Il mio primo lavoro è stato nel 1960 come commesso nella libreria dove prendevo i libri per studiare. La mia fascia oraria lavorativa andava dalle sette del mattino, alle otto di sera e guadagnavo 14 mila lire al mese.”

Il lavoro oggi

“E’ difficile accettare che nel 2024 ci siano ancora molti morti sul lavoro. Sulla questione sicurezza ci sono secondo me ancora troppi pochi controlli. Forse perché gli ispettori sono pochi o per le aziende stesse?” – Prosegue Luigi. – “Per esempio, mio nipote è laureato in Innovazione e Scienze Tecnologiche e non riesce a trovare lavoro perché gli chiedono esperienze. Mio nipote allora, chiede di poter fare stage ma non glielo concedono, i centri per l’impiego poi, non funzionano. I giovani di oggi purtroppo, sono costretti ad andare all’estero per trovare occupazione perché in Italia, non gli si dà la possibilità di fare.”

La Festa dei Lavoratori

La Festa dei Lavoratori o Labour Day, trova le sue radici nella storia, risalendo al movimento per la giornata lavorativa di otto ore nel XIX secolo: la Rivolta di Haymarket. Una data cruciale nella storia, il 1º maggio 1886, a Chicago negli Stati Uniti scoppiò una grande protesta conosciuta come la Rivolta di Haymarket. I lavoratori stavano manifestando per chiedere una giornata lavorativa di otto ore. Durante gli scontri, si verificò una esplosione e ci furono vittime sia tra i manifestanti che tra la polizia. Questo evento portò a processi controversi e alla condanna di alcuni attivisti operai, alcuni dei quali furono giustiziati.
In seguito, l’Internazionale Socialista, durante il suo congresso del 1889 a Parigi, decise di proclamare il 1º maggio come giornata internazionale di lotta dei lavoratori.

 

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