Cittadini
Cittadini coraggiosi, colti o impegnati: cos’è e come funziona la “Civica Benemerenza” per la Città di Torino?
Entro marzo si crea la lettera dei nomi, poi trasmessa alla Conferenza Capigruppo. Dopo, tutto passa nella mani del Consiglio Comunale
TORINO – Nei giorni scorsi il sindaco di Torino Stefano Lo Russo ha proposto al Consiglio regionale di conferire la Civica Benemerenza a Rasel Miya. Il 23enne si è tuffato nelle acque del Po cercando di salvare l’uomo caduto (e poi deceduto) nel fiume sabato scorso. Ma cosa significa e come funziona la Civica Benemerenza per la Città di Torino?
Che cosa vuol dire?
Secondo il regolamento per il “Conferimento delle onorificenze civiche” della Città di Torino, la Civica Benemerenza “è un’onorificenza riconosciuta come segno di apprezzamento e considerazione della Città a persone ed enti che si siano distinti con azioni sul territorio della Città di Torino”.
Queste azioni possono riguardare tre settori: il primo è il “campo delle scienze, delle lettere, delle arti, dell’industria, del lavoro, della scuola, dello sport, delle istituzioni civili e militari”; il secondo è quello degli “atti di coraggio e di abnegazione civica” (come il caso di Rasel Miya); il terzo è quello dell’impegno civile, sociale, religioso.
La Benemerenza è diversa rispetto alla Cittadinanza Onoraria e il Sigillo Civico, che vengono assegnati a personalità illustri, rispettivamente non residenti (Cittadinanza Onoraria) e residenti (Sigillo Civico), che si siano distinti per la promozione dei diritti umani, la pace, l’immagine di Torino e altri ambiti.
É diversa anche dalla Cittadinanza Civica, offerta alle persone nate a Torino e non in possesso della cittadinanza italiana. Questo è un titolo simbolico e non ha valenza giuridica.
Chi propone i nomi?
Il nome del cittadino o della cittadina da “premiare” può essere proposto da 5 diversi soggetti: il sindaco, il presidente del Consiglio Comunale, da un assessore, da un consigliere o da un Consiglio di Circoscrizione.
“La proposta di conferimento – aggiunge il regolamento – deve essere corredata da una breve relazione contenente le motivazioni, i riferimenti biografici e ogni altro elemento utile alla relativa valutazione e deve essere presentata”. Importanti anche i tempi: la proposta deve essere inviata al presidente del Consiglio Comunale entro il mese di marzo di ogni anno.
Come funziona il processo di approvazione?
Il soggetto deputato a valutare la proposta è il Consiglio Comunale. Per prima cosa gli uffici avviano un’istruttoria tecnica (cioè un’indagine) sul candidato o sulla candidata. Successivamente i profili vengono sottoposti alla Conferenza Capigruppo, che esprime il proprio parere; per l’approvazione servono i 3/4 dell’assemblea.
L’elenco passa nelle mani del Consiglio Comunale. Il Presidente del Consiglio presenta l’elenco durante la seduta del Consiglio e poi si vota. Per l’approvazione servono sempre i 3/4 dell’assemblea.
Quando vengono consegnati i riconoscimenti?
“Le Civiche Benemerenze sono consegnate dalla/dal Sindaca/o e dalla/dal Presidente del Consiglio Comunale durante una cerimonia solenne da tenersi durante il periodo dei festeggiamenti di San Giovanni, Patrono della Città”, si legge nel regolamento della Città di Torino. Viene specificato anche che non si possono superare 10 “premiati” all’anno.
A questo punto i nomi dei premiati vengono inseriti nell’Albo delle Cittadinanze Onorarie, dei Sigilli Civici e delle Civiche Benemerenze, accompagnati da una sintetica motivazione.
Può essere revocata?
Sì, il titolo di Civica Benemerenza può essere revocato. Un quarto dei membri del Consiglio Comunale può avanzare la richiesta di revoca, che dovrà essere approvata dalla maggioranza qualificata dell’assemblea.
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maria angela alasia
22 Marzo 2024 at 20:53
Gesto eroico, ha rischiato la vita Lui stesso. Meriterebbe anche un premio in denaro vista la condizione economica da Lui stesso dichiarata. “Non tengo 1 euro per me ma invio tutto alla mia famiglia “. Se fosse morto anche Lui la famiglia sarebbe di nuovo andata incontro a difficolta e forse miseria, considerando dal Paese di provenienza. Ho pianto quando ho ascoltato la prima intervista che gli è stata fatta. E’ un GRANDE e gli auguro ogni bene.