Cittadini
Il primo passo del “governo condiviso” per la rigenerazione di Askatasuna: si riqualificherà lo spazio esterno
Approvata oggi dalla giunta comunale di Torino la delibera che dà il via libera al progetto di co-progettazione sull’edificio di corso Regina
TORINO – Cinque cittadini collaboreranno con il Comune di Torino per riqualificare lo spazio esterno del centro sociale Askatasuna: questo l’intervento concreto approvato oggi dalla giunta e già previsto dal patto di collaborazione per la cura e la rigenerazione dell’immobile di corso Regina Margherita 47.
Si tratta del primo passo del percorso di co-progettazione proposto dalla Vicesindaca con delega al Patrimonio Michela Favaro.
Il patto
“I lavori del tavolo tecnico – spiega l’ufficio stampa del Comune – hanno prodotto il contenuto del patto di collaborazione approvato oggi che prevede, nella sua redazione definitiva, la realizzazione di un intervento circoscritto, nella fase iniziale, al solo spazio esterno, al fine di dare continuità alle attività di aggregazione socio culturali ed educative per le quali sono stati coinvolti la dirigenza scolastica del Nido Il Giardino delle Fiabe e i cittadini del quartiere mantenendo un’autonomia rispetto al fabbricato dove sono in corso verifiche tecniche e strutturali e qualunque attività rimane interdetta”.
Le tensioni con la Regione Piemonte
Diversi colori politici tra Torino e Piemonte, diverse idee sull’affaire Askatasuna: la Regione, a inizio marzo, aveva approvato una norma per bloccare il percorso di rigenerazione del centro sociale. Maurizio Marrone (promotore della norma) aveva dichiarato che “i percorsi legati ai beni comuni “non possono riguardare beni immobili interessati da occupazione senza titolo nei cinque anni precedenti alla stipula del relativo patto di collaborazione”. Sempre Marrone aveva aggiunto che “la regolarizzazione del centro sociale Askatasuna di Torino non può proseguire oltre”.
I passi successivi
Obiettivo della collaborazione è riqualificare l’intero immobile, compresi gli spazi interni. il “governo condiviso” proseguirà con la “predisposizione di un patto che contempli anche i locali dell’immobile, compatibilmente con l’esito delle perizie ancora in corso”.
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