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Cronaca

L’antimafia confisca a tre imprenditori 90 milioni di euro in immobili, alcuni di questi erano a Novara

L’operazione andava avanti da diversi anni. A destare sospetto è stata la sproporzione tra beni immobili e patrimonio dichiarato

Redazione Quotidiano Piemontese

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NOVARA -Immobili, imprese, terreni, soldi contanti e veicoli per 10 milioni di euro di valore complessivo: questo è il risultato dell’operazione antimafia iniziata a Reggio Calabria e conclusa nei mesi scorsi con un sequestro che tocca anche il novarese, in particolare Biandrate e San Pietro Mosezzo.

L’operazione e i due sequestri

I titolari dei beni immobili sono tre imprenditori, i cui nomi erano già stati citati in un’altra operazione antimafia di nome “Andrea Doria” e condotta negli anni scorsi. I tre gestivano il carburante dal deposito fino alla distribuzione e in mezzo mentivano sui requisiti necessari per non pagare l’IVA. Tutti gli incassi illegali venivano riciclati attraverso l’acquisto di diverse strutture commerciali.

Le indagini della Guardia di Finanza però hanno riscontrato una discrepanza tra il valore degli immobili e il patrimonio dichiarato. L’anno scorso il Tribunale di Reggio Calabria aveva disposto il sequestro di tutti gli averi dei tre imprenditori mafiosi: 20 imprese (di cui 3 in Germania), 50 terreni, 10 fabbricati e 86 veicoli. Di recente erano emersi altri elementi sospetti, che hanno portato all’ulteriore sequestro di diversi edifici sparsi tra Roma, Frosinone e, appunto, Novara.

In totale, la confisca ha sottratto ai tre soggetti circa 90 milioni di euro.

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