Cronaca
Lo stop al traforo del Monte Bianco e il cantiere Tav aumenteranno inquinamento e traffico?
I mezzi pesanti stanno continuando ad intasare le strade della val Susa, nonostante Telt abbia detto di usare le ferrovie esistenti
SUSA – Il traffico di merci destinate al cantiere Tav di San Didero sta creando un eccesso di traffico e quindi di inquinamento in val Susa. La situazione si aggraverà con la chiusura del traforo del Monte Bianco (dal 16 ottobre al 18 dicembre), che porterà sempre più camion a percorrere le vie cittadine.
Il ruolo di Telt e della grande opera Tav
Secondo Francesca Frediani, Consigliere regionale Unione Popolare “vediamo sfrecciare sulle nostre strade i camion che trasportano terra da e per il cantiere di San Didero, nonostante Sitaf e Telt abbiano dichiarato che i mezzi viaggiano in autostrada”.
“Il traffico si muove ancora su gomma, bisogna sfruttare l’esistente linea ferroviaria”
Il problema sta nel mandato sfruttamento della rete ferroviaria e la Tav sarebbe solo uno degli attori coinvolti: “l’unica risposta che le istituzioni sanno trovare – continua la consigliera – è rendere un inferno le due statali della Val di Susa, 24 e 25, e installare 4 centraline per rilevare i dati di aumento dell’inquinamento. É il segno più evidente di come il traffico si muova ancora su gomma, ma non a causa della mancata realizzazione del TAV, quanto piuttosto per l’incapacità di mettere in atto politiche capaci di spostare le merci su rotaia, per utilizzare al meglio la linea ferroviaria esistente”.
Proposta la “zona franca extradoganale”
Oltre al traffico, secondo gran parte degli abitanti la Torino-Lione genererà disagi che si protrarranno per oltre dieci anni. Per bilanciare questo rapporto, la giunta comunale di Susa ha approvato nei giorni scorsi il progetto di “zona franca extradoganale“: un’iniziativa che va nella direzione di garantire agevolazioni fiscali e burocratiche per gli abitanti, oltre ad assicurare incentivi economici per le imprese che vorranno investire in valle.
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