CronacaTorino
Dal Cpr di Torino un ragazzo chiede aiuto all’esterno, lamenta mancanza di cure e l’ambulanza lo porta in ospedale
Secondo quanto riferito dai manifestanti che hanno ascoltato la sua voce oggi pomeriggio, ha una patologia che non viene curata all’interno del centro

TORINO – Nel pomeriggio di oggi, 26 aprile, un ragazzo detenuto nel Cpr di Torino é stato portato in ospedale. É riuscito a chiedere aiuto contattando i manifestanti che si erano radunati all’esterno del centro per un presidio, iniziato intorno alle 15,30. Nella breve telefonata, il ragazzo (di circa 19 anni) ha riferito di avere una patologia che richiede regolari trasfusioni di sangue e che il personale della struttura della coop Sanitalia gli avrebbe negato di recarsi in ospedale.
I manifestanti quindi hanno contattato un’ambulanza, che é riuscita ad entrare nel centro e, dopo un’ora, uscire con a bordo un ospite (come confermato dalla polizia).
Il centro torinese ha riaperto a fine marzo, in precedenza era stato chiuso per due anni dopo che i reclusi avevano dato fuoco a una parte della struttura, facendo emergere violenze e trattamenti disumani. É ancora in corso il processo di primo grado per la morte di Moussa Balde.
Nel frattempo, le reti di solidarietà che hanno contattato i detenuti sostengono che “si sono registrati diversi scioperi della fame, tra cui uno durato 3 giorni”. Non solo: “nei giorni scorsi una persona é stata pestata talmente forte dalle guardie da renderne necessario il trasferimento in ospedale”.
Altri detenuti che sono riusciti ad avere un contatto all’esterno con operatori e avvocati non hanno fatto cenno a questi episodi e la prefettura non risponde ai giornalisti.
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