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Torino

Spring Rolls: a Collegno la danza si fa metamorfosi, incanto e rivoluzione

Il tema scelto per quest’anno è una vera e propria ode al vitalismo: un’energia che attraversa i corpi e gli spazi, che disegna una geografia dell’incanto dove convivono mostri, streghe e forme temporanee

Gabriele Farina

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COLLEGNO – Dal 25 al 27 aprile, la Lavanderia a Vapore di Collegno accoglie Spring Rolls, il festival primaverile che celebra la trasformazione come forma d’arte, esperienza collettiva e pratica politica. Sostenuto dalla Fondazione Compagnia di San Paolo, il festival si muove tra performance, incontri e installazioni che mettono in scena creature ibride, corpi muta-forme e rituali contemporanei, con uno sguardo affilato sulla differenza, la meraviglia e l’altro da sé.

Il tema scelto per quest’anno è una vera e propria ode al vitalismo: un’energia che attraversa i corpi e gli spazi, che disegna una geografia dell’incanto dove convivono mostri, streghe e forme temporanee. Un inno alla primavera ma anche un omaggio alla Giornata Unesco della Danza, che cade il 29 aprile.

25 aprile: tra liberazione e moti arcani

Il festival si apre il 25 aprile con un intreccio significativo tra il tema della liberazione e la linea drammaturgica 2024/25 della Lavanderia, intitolata Moti Arcani. Dalle ore 16, in Piazza Europa Unita (Villaggio Dora), LoBest di Enrico Malatesta invita il pubblico a un cammino sonoro condiviso, seguito da Echoes, una cartografia danzante con Annamaria Ajmone, Giulio Petrucci, Vincent Giampino, Jari Boldrini e Claudia Rizzo (ore 18, Sala Grande).
Alle 18 e alle 19.30, lo spazio si trasforma con Archivio Liquido, installazione performativa di Eugenia Coscarella e Kadri Sirel, che richiama la memoria come flusso acquatico e totemico. In serata, il palco si accende con Bless the Sound that Saved a Witch like me, creazione di Benjamin Kahn interpretata dalla danzatrice Thi Mai Nguyen: una riflessione potente sul corpo femminile, l’urlo, il pianto e la loro forza politica nel tempo della crisi globale.

26 aprile: ibridazioni e ribaltamenti

La giornata del 26 aprile è un invito alla metamorfosi. La mattina si apre con Dance Well, la classe di danza aperta a tutti, mentre nel pomeriggio va in scena Campi Gravitazionali, laboratorio per under 35 firmato Tecnologia Filosofica e arricchito dal suono di Leo Monti. Il risultato è la performance StraniVari (ore 17, Cortile della Lavanderia), in replica anche domenica sera.

Tra le proposte più originali della giornata, Co-Domestication di Krõõt Juurak e Alex Bailey, un progetto pensato per le famiglie, e Darkness Picnic, opera site-specific in anteprima nazionale del collettivo DOM, ispirata al film cult Picnic at Hanging Rock. Una misteriosa passeggiata nella penombra, in bilico tra sogno e sospensione.

27 aprile: festa collettiva e rivoluzione gentile

Il gran finale del 27 aprile è all’insegna della partecipazione. In Piazza Europa Unita, a partire dalle 16.30, prende vita Carmen – Nous sommes toustes des étoiles, progetto di Anna Basti con Ariadne Mikou, che ha coinvolto per mesi scuole di danza e compagnie del territorio come Balletto Teatro di Torino, EgriBiancoDanza e Zerogrammi. Un’azione corale con oltre 50 partecipanti, per riscrivere insieme il senso dell’essere comunità.

Chiude la giornata e il festival l’intensa performance When the bleeding stops della coreografa islandese Lovísa Ósk Gunnarsdóttir (ore 19, Lavanderia a Vapore), una riflessione necessaria e intima sulla menopausa, il corpo che cambia e i silenzi culturali che ancora lo avvolgono.

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