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Nuovo ospedale Maria Vittoria alla Pellerina: il maltempo mostra i rischi del progetto
Il comitato dei cittadini parla di un ammonimento agli amministratori da Madre Natura

TORINO – Dopo gli allagamenti e i danni dovuti al maltempo in Piemonte sono ripartite le critiche vibranti al progetto del nuovo ospedale Maria Vittoria all’interno dell’area del Parco della Pellerina, oltre a quelle legate al Parco dello Sport al Meisino.
Il Comitato Salviamo la Pellerina con un comunicato parla di un ammonimento agli amministratori da Madre Natura:
Negli ultimi giorni il Piemonte è stato interessato da precipitazioni intense e persistenti, che hanno determinato condizioni di criticità idraulica su numerosi bacini fluviali. Tra questi, la Dora Riparia ha registrato un innalzamento significativo dei livelli idrometrici, con conseguenti allagamenti in diverse aree, tra cui il Parco della Pellerina a Torino. L’area del parco — in particolare la zona delle giostre, caratterizzata da suolo permeabile e ricoperta di ghiaia — svolge una funzione fondamentale di vasca di laminazione naturale, trovandosi in area rialzata rispetto al resto del Parco, e grazie alla funzione assorbente impedisce all’acqua di confluire verso l’incrocio tra corso Regina e corso Potenza.
Questo meccanismo è coerente con i principi espressi nel Piano di Gestione del Rischio Alluvioni (PGRA) redatto ai sensi della Direttiva 2007/60/CE e recepito in Italia con il D.Lgs. 49/2010, secondo cui occorre preservare e valorizzare le aree di esondazione naturale per la mitigazione del rischio idraulico. Anche il regolamento europeo per il ripristino della natura – in vigore dall’anno scorso – afferma principi analoghi, in particolare tale regolamento prevede che gli Stati membri prendano le misure necessarie per migliorare le funzioni naturali delle pianure alluvionali (art. 9, par. 3 Reg. (UE) 2024/1991).
Nonostante il rischio idraulico medio/elevato dell’area, si conferma la volontà di costruire il nuovo ospedale della città in un’area immediatamente adiacente alla Dora Riparia, senza che siano state condotte valutazioni comparative approfondite su siti alternativi a minor rischio. Tale decisione appare in contrasto anche con quanto previsto dal Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 12 dicembre 2016 (Criteri per la localizzazione degli insediamenti strategici), che stabilisce che infrastrutture sensibili come gli ospedali debbano essere localizzate fuori dalle aree a pericolosità idraulica elevata (P3) o molto elevata (P4), come definite dai PAI – Piani di Assetto Idrogeologico.
La pericolosità dell’area è stata ulteriormente evidenziata dalla recente comunicazione del Comune di Torino e della Protezione Civile, che in occasione dell’allerta rossa emessa il 17 aprile 2025 ha sconsigliato espressamente il transito in prossimità del Parco della Pellerina, confermando il carattere esondabile e vulnerabile dell’area. In un contesto di cambiamenti climatici che amplificano la frequenza e la severità degli eventi meteorologici estremi, è imprescindibile che le scelte di localizzazione delle grandi infrastrutture pubbliche siano guidate da criteri di resilienza climatica, gestione integrata del rischio e pianificazione sostenibile del territorio. La decisione di costruire un ospedale in un’area a media/elevata pericolosità idraulica espone la struttura, il personale e i cittadini a rischi evitabili, in aperta contraddizione con i principi di tutela della salute pubblica e della sicurezza ambientale sanciti dalla normativa vigente.
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