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Maltempo in Piemonte: attesa la richiesta di stato d’emergenza

Cirio: «Stima dei danni in corso, la Regione pronta con i primi 5 milioni»

Alessia Serlenga

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TORINO – Il Piemonte ha affrontato tra il 15 e il 17 aprile un evento meteo di eccezionale intensità, con precipitazioni che hanno colpito duramente gran parte del territorio regionale. Le piogge hanno causato frane, allagamenti, danni infrastrutturali e interruzioni viarie.

A fronte dell’emergenza, si è tenuta in videocollegamento una riunione operativa tra il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio, gli assessori competenti, i presidenti delle Province, la Città metropolitana di Torino e le principali associazioni di enti locali. Obiettivo: coordinare le attività post-emergenza e avviare l’istruttoria per la richiesta di stato di calamità al Governo.

Il maltempo ha messo a dura prova il sistema infrastrutturale, in particolare nella Città metropolitana di Torino dove si sono verificati 94 eventi critici, soprattutto nelle aree dell’Eporediese, valli di Lanzo, valle Orco, val Malone, Chivasso, Alta e Bassa Val di Susa e Pinerolo. Nel momento di massima criticità, sono state chiuse 69 strade, mentre 11 ponti sono stati temporaneamente interdetti alla circolazione per motivi di sicurezza. Attualmente 25 strade restano chiuse, mentre sono in corso complesse operazioni di messa in sicurezza. Tra gli episodi più rilevanti, si segnala un grave dissesto sulla SP 197 del Col del Lys in località Sabbionera, il cedimento della sede stradale sulla SP 168 a Pramollo, dove è stata attivata una viabilità alternativa per garantire il collegamento con le borgate, e danni al ponte della SP 724 sulla Stura di Lanzo.

Fondamentale è stata l’attivazione del piano di sicurezza strade e del sistema di reperibilità straordinaria per rischio idrogeologico già dal 16 aprile, con 100 unità operative sul campo. Sul fronte della prevenzione, è stato attivato il complesso Piano di Protezione Civile del nodo idraulico di Ivrea, con particolare attenzione alla gestione di ponti e sottopassi nelle aste fluviali della Dora Baltea, della Stura di Lanzo e del Po.

Durante l’incontro, i rappresentanti delle istituzioni locali hanno sottolineato l’efficacia della macchina di protezione civile e la tempestività degli interventi, supportati da oltre 1500 volontari.
Determinante è stata la capacità previsionale di ARPA Piemonte, che ha monitorato costantemente l’evolversi della situazione, elevando l’allerta da gialla a rossa nel giro di 24 ore e garantendo aggiornamenti ogni sei ore. L’evento, pur avvenuto in primavera, ha mostrato caratteristiche tipiche di fenomeni autunnali, con accumuli pluviometrici superiori ai 500 mm in alcune aree.

Il presidente Cirio ha annunciato l’intenzione di concludere rapidamente la stima dei danni, per attivare entro pochi giorni la richiesta di riconoscimento dello stato di emergenza nazionale, con una prima copertura regionale già garantita per 5 milioni di euro. Secondo le stime iniziali, però, i costi complessivi degli interventi supereranno i 15 milioni.

 

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