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Lara Colturi potrebbe gareggiare alle Olimpiadi di Cortina con l’Italia

Classe 2006, talento cristallino nato a Torino, oggi in forza all’Albania: per Lara si apre uno spiraglio per tornare a gareggiare con l’Italia alle Olimpiadi di Milano-Cortina 2026. Ma tutto dipende da Tirana.

Gabriele Farina

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TORINO – Il sogno olimpico di Lara Colturi potrebbe tingersi di azzurro. La giovane sciatrice, nata a Torino nel 2006, è una delle stelle più promettenti del panorama internazionale. E ora, a meno di un anno dalle Olimpiadi invernali di Milano-Cortina 2026, l’idea di rivederla in gara per l’Italia si fa sempre più  auspicabile, anche se tra il sogno e la realtà c’è un ostacolo tutto burocratico: il via libera della federazione albanese.

Già, perché Lara – figlia della campionessa olimpica Daniela Ceccarelli e dell’istruttore di sci Alessandro Colturi – ha scelto nel 2022 di rinunciare alla nazionalità sportiva italiana per poter continuare il proprio percorso con il Golden Team Ceccarelli, l’entourage familiare che ne cura la crescita tecnica. Allora aveva appena sedici anni e, in virtù del regolamento, non fu necessario il consenso della FISI per cambiare bandiera.

Come può Lara Colturi tornare a gareggiare per l’Italia

Oggi però la situazione si complica. Per tornare a gareggiare con l’Italia, Lara deve ottenere l’autorizzazione della federazione albanese. E da Tirana, per ora, è arrivato un secco “no”. Senza quel nulla osta, il rientro in azzurro resta un miraggio. Ma il tempo stringe: la richiesta ufficiale alla FIS (la federazione internazionale) deve arrivare entro l’inizio di maggio, pena l’impossibilità di vestire il tricolore ai Giochi del 2026.

Un peccato, soprattutto considerando il potenziale della giovane torinese. Colturi, che compirà 19 anni a novembre, è già salita tre volte sul podio in Coppa del Mondo – due volte in gigante e una in slalom speciale – e ha vinto un oro ai Mondiali Juniores in SuperG.

Il ruolo della Federazione

Nel frattempo, la FISI osserva con interesse ma senza potere decisionale: «Non abbiamo titolo per intervenire», fanno sapere dalla Federazione italiana. L’eventuale ritorno sarebbe possibile solo se il nodo con l’Albania si sciogliesse in tempo utile.

Ma se la federazione albanese dovesse continuare a negare l’autorizzazione per Lara si aprirebbero due strade, entrambe in salita: rientrare comunque con l’Italia ma ripartendo da zero, senza punti FIS, oppure fermarsi per dodici mesi e rinunciare così all’Olimpiade.

Per Torino e per l’Italia, il ritorno di Lara sarebbe una grande occasione. Non solo sportiva, ma anche simbolica: riportare a casa una campionessa cresciuta sulle nevi piemontesi, in un’Olimpiade che si svolgerà proprio tra Milano e Cortina, ha tutto il sapore della favola moderna.

Ora non resta che attendere: il tempo corre, e con lui anche il sogno azzurro di Lara Colturi. Una storia tutta da scrivere, che potrebbe presto arricchirsi di un capitolo emozionante. Magari proprio con la scritta “Italia” sul pettorale, e Torino nel cuore.

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