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Il nuovo codice Ateco per escort è (in parte) inutilizzabile
Il nuovo codice si scontra con la legge italiana sulla prostituzione

TORINO – Dal primo aprile sono entrati in vigore i nuovi codici Ateco, che regolamentano dal punto di vista fiscale alcune professioni. L’aggiornamento dei codici Areco è cosa normale, questa volta però c’è un codice particolare che ha sollevato un polverone. Si tratta del codice 96.99.92 che permette alle e ai professionisti del sesso di poter essere iscritti al ministero delle finanze esattamente per il lavoro che svolgono, e pagare le tasse come tali.
In relatà molte escort già prima di questa novità pagavano regolarmente le tasse, utilizzando il codice 96.09.03, che prevedeva la professione di escort, intese come accompagnatrici, appunto, escludendo però gli uomini. Insomma in Italia la prostituzione era già legale, ma non regolamentata come le altre professioni. E su questo punto la strada è ancora lunga, perchè il nuovo codice è un passo avanti dal punto di vista fiscale ma non legale. Vediamo perchè.
Cosa cambia col nuovo codice Ateco
C’è una novità importante inserita col nuovo codice, vale a dire l’introduzione di uno specifico riferimento alla fornitura di servizi sessuali e alla organizzazione di servizi sessuali, di eventi di prostituzione o gestione di locali di prostituzione; l’inserimento esplicito della parola escort che prima non era espressamente indicata in quanto c’era solo il termine italiano accompagnatrice; l’indicazione della versione maschile accompagnatore che in precedenza non era presente.
Come conferma il Dott. Cesare Beolchi, Dottore Commercialista in Milano, interpellato dal sito Escort Advisor: “Nella sostanza, l’attività di escort, quale professionista individuale, era già prevista dalla precedente formulazione del codice. La novità assoluta, invece, è la parte relativa all’organizzazione di attività inerenti il settore della prostituzione, che ritengo, allo stato attuale, inutilizzabile, in quanto attività che risultano essere contrarie alla legge. Ma questo tema sarebbe da approfondire meglio dal punto di vista legale”.
Il punto quindi è questo. Se nulla cambia per chi decide di prostituirsi, se non la possibilità di pagare le tasse esattamente per il servizio che si decide di offrire, ora è fiscalmente possibile organizzare eventi che prevedano la prostituzione. Ma solo fiscalmente! Chi infatti organizzasse un evento del genere correrebbe il serio rischio di incorrere nel reato di sfruttamento della prostituzione, che è ancora previsto nel nostro ordinamento.
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