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A Barge una panchina gialla per aiutare chi soffre di endometriosi

All’inaugurazione anche il vicepresidente del Consiglio regionale Graglia che ha promosso una legge affinché questa “Non sia più una malattia invisibile”

Alessia Serlenga

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CUNEO – È una semplice panchina gialla ma è molto di più di un posto sul quale sedere per parlare, riposare o godersi il panorama. La panchina gialla di Barge, inaugurata sabato 12 aprile, è soprattutto un simbolo che contiene in sé la volontà di far conoscere e quindi far riflettere su una malattia poco conosciuta: l’endometriosi.

L’endometriosi è un’infiammazione cronica benigna degli organi genitali femminili e del peritoneo pelvico, causata dalla presenza anomala in questi organi di cellule endometriali che, in condizioni normali, si trovano solo all’interno dell’utero. Le cause non sono ancora chiare, sicuramente vengono considerati fattori immunitari, genetici e ormonali.

“Il fine di questa panchina è proprio quello di informare le persone su questa particolare malattia femminile spesso diagnosticata tardi e che porta molta sofferenza fisica e psicologica – ha detto Monica Veglia, assessore alla cultura di Barge -. Io stessa conosco molto bene questa malattia e so quanto è difficile riconoscerla, parlarne, curarla. Per questo la panchina è stata posizionata proprio davanti alla scuola, affinché le giovani generazioni abbiano coscienza e conoscenza di questa malattia e soprattutto le donne siano in possesso delle informazioni giuste per riconoscerla e curarla”.

All’inaugurazione, proprio per agevolare il riconoscimento della patologia e sapere a chi ci si può rivolgere, erano presenti anche le infermiere di Famiglie di comunità, Consultorio e distretto di Barge Paola Obbia, Erica Sodano e Deborah Di Bin, tutor referente della Regione Piemonte dell’associazione “La Voce di una è la Voce di tutte” e la sua vice presidente Alessia Astolfi.

“Ringrazio il vicepresidente del Consiglio della Regione Piemonte Franco Graglia per la sua presenza qui oggi – ha concluso l’assessore Veglia – ma soprattutto lo ringrazio per l’attenzione che ha sempre avuto verso questa patologia di cui pochi parlano, quasi fosse un qualcosa di cui vergognarsi. Un’attenzione, quella di Graglia, che si è concretizzata già anni fa in una proposta
diventata legge regionale”.

“Questa panchina gialla, una delle poche in Piemonte, la sento un po’ mia – ha detto il vicepresidente del Consiglio regionale Franco Graglia -. Chi mi conosce sa quanto io sia molto sensibile alle problematiche legate alla salute e al benessere ed è per questo che ho presentato una proposta, poi diventata legge nel 2017, su questa patologia femminile. Attualmente in Piemonte sono oltre 300 mila le donne che beneficiano di un’esenzione. Un numero molto alto, se si pensa che in Italia sono almeno 3 milioni le donne affette da questa malattia, ma ciò nonostante l’endometriosi è una patologia poco conosciuta, perché non facilmente riconoscibile. Inoltre se ne parla poco, si hanno poche informazioni e a volte ci si scontra anche con un muro di reticenza a parlarne, forse perché viene vissuta con gravi ripercussioni psicologiche. La legge regionale – ha
proseguito Graglia – tiene conto di questo importante risvolto, tanto che, oltre a dare disposizioni per la prevenzione delle complicanze la diagnosi ed il trattamento, ne riconosce la rilevanza sociale, allo scopo di promuovere la prevenzione, la diagnosi precoce, senza dimenticare i suoi effetti in ambito sanitario, sociale, familiare e lavorativo. Ma anche – e questo è un punto a cui
tengo particolarmente – riconoscendo l’associazionismo e le attività di volontariato finalizzate a sostenere e aiutare le donne affette da endometriosi e le loro famiglie”.

“L’endometriosi – ha proseguito Graglia – viene definita “la malattia invisibile”: non lo deve più essere, almeno a livello informativo e di conoscenza. Questa panchina gialla a Barge è un piccolo ma importante passo verso una presa di coscienza collettiva su come deve essere gestita e curata in maniera adeguata e celere, alleviandone anche i risvolti psicologici. Sedersi su questa panchina gialla – ha concluso il vicepresidente del Consiglio regionale – significa fare un passo avanti in questa direzione, per questo ringrazio l’amministrazione di Barge che ha voluto sensibilizzare i suoi cittadini – e non solo – verso questa malattia”.

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