CulturaTorino
Per la prima volta due titoli del TorinoFilmLab nel concorso principale a Cannes
Dalla Croisette al cuore di Torino, passando per Tokyo, il Cairo e il deserto cileno: il TFL si conferma fucina globale di talenti emergenti

TORINO – Il TorinoFilmLab torna a brillare sul palcoscenico internazionale più ambito: la 78a edizione del Festival di Cannes (13-24 maggio 2025) vedrà in gara ben cinque film sviluppati o legati al laboratorio torinese organizzato dal Museo Nazionale del Cinema. Una presenza imponente, che testimonia ancora una volta il ruolo centrale del TFL come incubatore di visioni innovative e di registe e registi destinati a lasciare il segno.
A emergere con forza è la prospettiva femminile, non solo per la presenza di tre registe tra i cinque titoli, ma anche per le storie raccontate, spesso al femminile, intime e radicate in contesti culturali diversissimi. Un mosaico globale che attraversa Cile, Spagna, Italia, Egitto e Giappone, sempre con uno sguardo nuovo, coraggioso, personale.
Due film TFL nella Competizione Ufficiale: è la prima volta
È un’edizione da record per il TorinoFilmLab: per la prima volta, due film sviluppati all’interno del laboratorio torinese accedono alla Competizione Ufficiale di Cannes, accompagnati da altre due opere firmate da alumni del TFL.
“Renoir” di Chie Hayakawa (Giappone): dopo il successo di Plan 75 a Cannes 2022, la regista torna con una storia ambientata nella Tokyo del 1987, dove la giovane Fuki affronta il dolore del padre malato e le fragilità di una madre sull’orlo del crollo. Un film intimo, nato durante FeatureLab 2023 e premiato con un Coproduction Award da 50.000 euro.
“Romería” di Carla Simón (Spagna): già vincitrice dell’Orso d’Oro alla Berlinale con Alcarràs, la regista catalana racconta il viaggio emozionale e fisico di Marina, orfana in cerca delle sue radici. Sviluppato al TFL nel 2020, il film promette di commuovere con la sua delicata intensità.
A questi si aggiungono due autori cresciuti all’interno del Lab:
Oliver Laxe con Sirat, dopo aver partecipato al TFL nel 2011 con Mimosas.
Julia Ducournau con Alpha, che nel 2013 aveva presentato Raw, il suo esordio horror divenuto cult.
Tre titoli nella sezione “Un Certain Regard”
Anche la sezione dedicata alle opere più audaci e sperimentali accoglie tre film che portano il sigillo TFL.
“The Caravan” di Zuzana Kirchnerová (Repubblica Ceca): girato in Italia e coprodotto dalla Tempesta Film, racconta il desiderio di libertà di Ester, madre single di un figlio disabile. Un progetto che ha percorso tutto il cammino del TFL, da ScriptLab a FeatureLab, conquistando anche un Production Award da 40.000 euro.
“The Mysterious Gaze of the Flamingo” di Diego Céspedes (Cile): una storia surreale e potente ambientata nel deserto cileno degli anni ’80, tra leggende e paura, premiata anch’essa con un Coproduction Award. Il punto di vista è quello di Lidia, undicenne che vive in una comunità queer sotto la minaccia di una misteriosa malattia.
“Aicha Can’t Fly Away” di Morad Mostafa (Egitto): opera prima ambientata nei sobborghi del Cairo, tra comunità migranti e tensioni sociali, con protagonista Aicha, giovane donna somala in cerca di libertà. Il film è nato nel contesto del Red Sea Lodge 2022, in collaborazione con il TFL.
Un laboratorio di idee che conquista il mondo
Da 18 anni il TorinoFilmLab accompagna i cineasti in ogni fase, dallo sviluppo delle sceneggiature alla produzione. Con il supporto di Creative Europe – MEDIA e il coordinamento del Museo Nazionale del Cinema, il TFL è ormai sinonimo di sguardi radicali, storie necessarie e grande cinema.
Con cinque titoli a Cannes 2025, di cui due in concorso ufficiale, il laboratorio torinese ribadisce il suo ruolo di piattaforma strategica nel sistema audiovisivo europeo e globale. E soprattutto, si conferma come uno spazio dove le storie più urgenti trovano la voce per essere raccontate.
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