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Ecco quali comuni piemontesi andranno al voto per le elezioni amministrative del 2025
Nove comuni piemontesi eleggeranno nuove amministrazioni. E l’8 e il 9 giugno, tutti a votare per i referendum su cittadinanza e Jobs Act

TORINO – Quali comuni piemontesi andranno al voto per le elezioni amministrative del 2025?
Il ministero dell’interno ha diffuso una circolare, consultabile qui, con le date relative alle elezioni amministrative, dove si eleggeranno i consigli comunali e i sindaci di varie municipalità lungo tutta la penisola.
Il primo turno si svolgerà il 25 e il 26 Maggio: eventuali ballottaggi si terranno due settimane dopo, l’8 e il 9 Giugno, in concomitanza con i referendum sulla cittadinanza e sull’abolizione del Jobs Act.
I comuni piemontesi al voto
Anche 9 comuni piemontesi andranno alle urne per eleggere nuovi sindaci e nuovi consiglieri comunali. Sono chiamati al voto 11.552 elettori.
Per la provincia di Alessandria, si voterà a Malvicino.
A Cuneo, invece, si vota a Sanfront, Saliceto e Morozzo.
Nel Torinese sono coinvolte Cafasse, Cascinette d’Ivrea e Ozegna.
In provincia di Novara si vota ad Orta San Giulio.
Per la provincia di Vercelli, San Giacomo Vercellese
Nessuno di questi comuni supera i 15.000 abitanti: tutto verrà quindi deciso al primo turno senza ballottaggi.
I referendum dell’8 e 9 giugno
Tutti i piemontesi sono chiamati alle urne per esprimersi con un referendum per l’abolizione di 5 leggi.
Nello specifico, un quesito riguarderà la cittadinanza: si dovrà decidere se abbassare il requisito di residenza da 10 a 5 anni prima di poter richiedere il passaporto italiano.
Gli altri quattro quesiti, promossi dalla CGIL, riguardano invece l‘abolizione, di fatto, del Jobs Act di Renzi:
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Abrogazione del contratto a tutele crescenti: l‘obiettivo è ripristinare la possibilità di reintegro nel posto di lavoro in caso di licenziamento illegittimo per tutti i lavoratori, non solo quelli con più anzianità.
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Eliminazione del tetto massimo all’indennizzo per licenziamenti illegittimi nelle piccole imprese: Questo quesito propone di abrogare le norme che fissano un limite massimo all’indennizzo in caso di licenziamento ingiustificato nelle aziende con meno di 16 dipendenti.
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Reintroduzione delle causali per i contratti a termine: L’obiettivo di questo quesito è eliminare la liberalizzazione dei contratti a tempo determinato, reintroducendo l’obbligo per i datori di lavoro di specificare le ragioni tecniche, organizzative o produttive alla base dell’assunzione a termine, al fine di limitare l’uso improprio di tali contratti.
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Responsabilità solidale del committente negli appalti per la sicurezza sul lavoro: Questo quesito intende abrogare le norme che escludono la responsabilità solidale delle aziende committenti in caso di infortuni o malattie professionali dei lavoratori impiegati negli appalti, rafforzando così le tutele in materia di salute e sicurezza sul lavoro.
Sarà fondamentale l’affluenza: se non si dovesse raggiungere il quorum del 50% +1 elettori, i referendum saranno nulli, a prescindere dal loro esito.
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