SaluteTorino
Storico prelievo multiorgano all’Ospedale di Susa: salvate tre vite e ridonata la vista a due persone
Un gesto di straordinaria generosità compiuto nella notte tra l’8 e il 9 aprile ha segnato una svolta nella sanità della Val di Susa: per la prima volta all’Ospedale di Susa è stato effettuato un prelievo multiorgano a scopo terapeutico.

SUSA – Un evento senza precedenti ha avuto luogo nelle scorse ore presso l’Ospedale di Susa. Nella notte tra martedì 8 e mercoledì 9 aprile è stato eseguito, per la prima volta nella storia del nosocomio, un prelievo di organi e tessuti destinati al trapianto. Il fegato, i reni e le cornee di una donna in morte encefalica, residente nella Comunità della Val di Susa e in vita favorevole alla donazione, sono stati prelevati e inviati in strutture specializzate per salvare vite e restituire la vista.
Grazie a questo gesto di altruismo e alla complessa macchina sanitaria attivata, tre persone riceveranno una nuova speranza di vita, e due pazienti potranno riacquistare la vista.
Un lavoro di squadra che ha coinvolto le equipe mediche e infermieristiche dell’Ospedale di Susa, dell’AslTo3 e di altri ospedali piemontesi, in coordinamento con il Centro Regionale Prelievi (CRP) e il Centro Regionale Trapianti (CRT).
«Il prelievo d’organi è un’attività eccezionale – ha dichiarato Giovanni La Valle, Direttore Generale dell’AslTo3 – possibile solo se la rete funziona perfettamente in ogni suo snodo. Questo intervento testimonia l’elevata qualità clinica e organizzativa dell’Ospedale di Susa e dell’intera rete ospedaliera aziendale».
L’intervento ha preso avvio nel pomeriggio di martedì con le osservazioni cliniche, per concludersi alle prime luci dell’alba con il prelievo e il trasporto degli organi, prontamente consegnati entro la mattinata di mercoledì ai centri trapianto.
Fondamentale il lavoro congiunto di diverse equipe: quella per il prelievo del fegato e dei reni inviata dal CRT, affiancata per i reni dal chirurgo Massimiliano Caccetta (Ospedali di Rivoli e Susa), quella per i tessuti guidata dall’anestesista Chiara Scaletti (Ospedale di Rivoli), e il personale delle sale operatorie e della rianimazione di Susa, coordinate dall’anestesista Cinzia Saggiorato e dal dott. Luca Sivera. Il tutto sotto il coordinamento del rianimatore Massimiliano Parlanti Garbero, responsabile del Coordinamento Prelievi dell’AslTo3.
Numerosi i reparti coinvolti in questa sinergia: Anestesia e Rianimazione, Chirurgia, Neurologia, il Laboratorio Unificato, Medicina Legale, Servizi Infermieristici, Logistica e Amministrazione, sotto la guida dei rispettivi direttori.
In un’epoca in cui la sanità è spesso sotto pressione, questa operazione rappresenta un esempio luminoso di come competenza, organizzazione e spirito di servizio possano davvero fare la differenza, trasformando un dolore immenso in speranza concreta per altri.
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