CronacaTorino
Ballava su Tik Tok col braccialetto elettronico: le motivazioni della condanna di Sara Chierici per il lancio della bici ai Murazzi
Nel video, Sara balla sulle note di “Fratello Mio” del trapper Escovar

TORINO – Il tribunale di Torino ha reso note ieri le motivazioni della condanna a 16 anni di carcere per Sara Chierici, una delle giovani coinvolte nel lancio della bici elettrica ai Murazzi che costò lesioni gravissime e permanenti a Mauro Glorioso.
Non era una spettatrice passiva. Non era, come ha sempre sostenuto la difesa, una ragazza presente per caso. Per il Tribunale di Torino, Sara Cherici, 20 anni, ha avuto un ruolo attivo nel lancio della bicicletta dai Murazzi. Ed è proprio in quella consapevolezza – e in un comportamento successivo definito “in contrasto con qualsiasi segno di pentimento” – che si radica la decisione dei giudici di infliggerle sedici anni di carcere, senza attenuanti generiche.
A inchiodarla, non soltanto le frequentazioni e le relazioni forti con il gruppo di amici già condannati – “un gruppo intimo che condivideva abitudini e sapeva comprendersi facilmente” – ma anche il video su TikTok, pubblicato mentre era agli arresti domiciliari, che secondo il tribunale ha evidenziato una totale mancanza di consapevolezza e rispetto per la gravità dei fatti.
Il video su Tik Tok
Nel video, Sara balla sulle note di “Fratello Mio” del trapper Escovar. In playback, scorrono versi come “E se ieri sera ho sbagliato, oggi ho imparato” e “In tribunale e ai colloqui ho visto mia madre piangere”. Il dettaglio che ha fatto scalpore: la ragazza inquadra il braccialetto elettronico alla caviglia, in una sorta di posa provocatoria, mentre danza sotto il nickname “babynarcos79”. Un gesto che, secondo i giudici, ha confermato la mancata interiorizzazione delle proprie responsabilità e la distanza emotiva dai danni irreparabili causati.
Non solo. Sui social, Sara si identificava anche con un’immagine di un fucile Kalashnikov. Solo mesi dopo, annota il tribunale, ha modificato il profilo. Troppo tardi per apparire credibile, troppo poco per ottenere clemenza.
Le motivazioni della condanna
Nelle motivazioni della sentenza, depositate nei giorni scorsi, i giudici parlano di una “roulette russa insensata”, priva di qualsiasi movente. “Non solo perché gli imputati non ne hanno forniti – scrivono – ma perché è la stessa dinamica a denunciare inesorabilmente che non c’è una risposta alla domanda, essenziale e ostinata, del padre di Mauro Glorioso: perché?”.
La tragedia si consuma il 9 gennaio 2023. Mauro, studente universitario, viene colpito da una bicicletta lanciata dal bastione dei Murazzi e riporta lesioni permanenti. Pochi minuti dopo, gli autori della “bravata” si rifugiano in un distributore: giocano, si picchiano con un’antenna d’auto, ridono, mangiano, si baciano. Nessun segno di turbamento.
Oltre a Sara Cherici, è stato condannato con la stessa pena anche Victor Ulinici, il ragazzo che lanciò materialmente la bici. Altri tre imputati minorenni sono già stati condannati in via definitiva a pene tra i sei e i dieci anni.
Ma il caso di Sara ha colpito in modo particolare l’opinione pubblica proprio per il cortocircuito tra dramma e spettacolo, dolore e leggerezza. Come se, dopo la “roulette russa”, fosse andata in scena una danza sul ciglio dell’abisso. Col braccialetto elettronico ben in vista.
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