Seguici su

CronacaTorino

Chiesti tre di anni di carcere per il carabiniere di Rivoli accusato di maltrattamenti in famiglia

Il militare però contrattacca accusando la moglie di avergli causato negli anni problemi gastrici, ulcere e altri disturbi di origine nervosa

Pubblicato

il

TORINO – Sono tre gli anni di carcere chiesti dal pm Livia Locci per il 57enne brigadiere in servizio a Rivoli accusato di maltrattamenti in famiglia. Racconta in aula la moglie 55enne che lei e i due figli hanno dovuto subire percosse, umiliazioni e divieti, sottolineando un episodio in particolare: durante una partita fra Juventus e Napoli, lei ha detto ad alta voce “Speriamo vinca il Napoli”, lui, tifoso juventino, per tutta risposta “si è alzato, mi ha tirato un pugno al torace e ha iniziato a picchiarmi”.

Il controllo era esteso anche alle finanze domestiche. Inoltre, i figli non potevano vedere i familiari materni, come anche alla moglie era impedito di vedere la sorella, minacciandola di mettere posti di blocco sulla strada.

Il militare però contrattacca accusando la moglie di avergli causato negli anni problemi gastrici, ulcere e altri disturbi di origine nervosa. Un documento degli Archivi dell’Arma risalente al 1989, quando i due non erano ancora sposati, però certifica che il carabiniere già al tempo soffriva di disturbi gastro-intestinali.

Lui racconta di essere stato percosso con un bastone durante un litigio, ma la 55enne spiega che si tratta di un’asta di bandiera: “È vero, qualche volta l’ho brandita contro di lui, ma era per difendermi dalle sue botte”.

La denuncia è arrivata a gennaio 2024, quando l’uomo è stato allontanato da casa e dalla famiglia. Oggi la requisitoria del pm, si attende il verdetto del giudice.

Iscriviti al canale Quotidiano Piemontese su WhatsApp, segui la nostra pagina Facebook e continua a leggere Quotidiano Piemontese

E tu cosa ne pensi?

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *