Economia
Mirafiori si prepara al futuro: a novembre arriva la 500 ibrida e la produzione cresce a 130.000 auto
Jean Philippe Imparato di Stellantis annuncia un piano di sviluppo per lo stabilimento, mentre si discute di dazi e di transizione ecologica al convegno di Forza Italia al Museo dell’Automobile

TORINO – Mirafiori, la storica fabbrica di automobili di Torino, si appresta a entrare in una nuova era con l’arrivo della 500 ibrida previsto per novembre, un passo fondamentale verso la risoluzione dei problemi produttivi dello stabilimento. Jean Philippe Imparato, responsabile europeo di Stellantis, ha sottolineato l’importanza di questo lancio durante il convegno sul futuro dell’automotive, organizzato da Forza Italia al Museo dell’Automobile. “Non voglio che i lavoratori passino la vita in cassa integrazione”, ha dichiarato, evidenziando la necessità di garantire occupazione e stabilità.
Nel contesto di una transizione globale verso l’elettrico, Imparato ha affrontato anche le sfide legate ai dazi commerciali annunciati dal presidente americano Donald Trump. “In America dobbiamo reagire velocemente,” ha affermato, sottolineando che l’impatto economico non si limiterà agli Stati Uniti, ma influenzerà anche la componentistica europea e italiana. Inoltre, ha commentato il rinvio delle multe dall’Unione Europea, definendo questa misura come un “primo passo”, ma evidenziando la necessità di ulteriori interventi per risolvere le problematiche del settore.
Alberto Cirio, ha ribadito l’importanza di unire le forze a livello europeo per affrontare le sfide del settore automobilistico, sottolineando che “il tema è diventato europeo, coinvolge anche la Germania”. Ha ricordato l’accordo siglato tra Regione e Comune di Torino con Stellantis, che porterà la produzione a Mirafiori a un totale di 150.000 auto entro il 2025.
Roberto Rosso, ha enfatizzato l’importanza di Torino come centro nevralgico per il settore automotive, richiamando l’attenzione su un comparto che ha storicamente contribuito al Pil nazionale e che oggi affronta una profonda trasformazione. “Non possiamo permetterci di disperdere il patrimonio di competenze che abbiamo,” ha concluso, auspicando un confronto aperto tra tutti i protagonisti del settore per costruire un futuro solido e innovativo per l’industria automobilistica italiana.
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