Economia
I dazi USA sul vino potrebbero costare 6 milioni al giorno per i produttori italiani
Una situazione che colpirebbe in particolar modo il Piemonte

TORINO – Il blocco delle spedizioni di vino verso gli Stati Uniti a causa dei timori legati ai dazi potrebbe costare 6 milioni al giorno alle cantine italiane, con un danno economico immediato al quale rischia di aggiungersene uno a livello strutturale, con la perdita del posizionamento del prodotto sugli scaffali statunitensi. E’ quanto emerge da una stima della Consulta Vitivinicola della Coldiretti, effettuata sulla base dei dati Istat delle vendite a marzo-aprile 2024.
“Un annuncio che arriva proprio alle porte del Vinitaly – afferma il Presidente di Coldiretti Novara-Vco Fabio Tofi – e che sicuramente preoccupa il mondo del vino poiché, le tariffe aggiuntive che Trump vorrebbe imporre, potrebbero arrivare fino al 200% sulle bottiglie europee. Oltretutto, visto che il 96% dell’export agroalimentare verso gli Usa viaggia su nave, cresce il timore che i carichi possano arrivare a destinazione quando i dazi siano già scattati. Una situazione che danneggia le nostre aziende vinicole che potrebbero non recuperare le commesse perse”.
Una situazione che colpirebbe in particolar modo il Piemonte, visto che la nostra regione registra il 18% dell’intera produzione vinicola nazionale esportata.
Dazi al 200%
I dazi al 200% potrebbero portare alla perdita fino al 70-80% delle esportazioni di vino, favorendo la concorrenza da parte di altri Paesi non colpiti dalla guerra commerciale. Una vera e propria stangata da almeno un miliardo per le cantine italiane.
“Il pericolo è anche quello di perdere quota di mercato e posizionamento sugli scaffali conquistati nel corso di un decennio che ha visto il valore dell’export di vino negli Usa triplicare – evidenzia il Direttore Luciano Salvadori – In questo momento è nell’assoluto interesse sia dell’Europa sia degli Stati Uniti trovare un accordo condiviso ed evitare di cadere nelle provocazioni. Bisogna proteggere un settore strategico come l’agricoltura, che è essenziale per la sicurezza alimentare, l’ambiente e la coesione economica e sociale”.
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