Cronaca
Settimo Torinese, Coldiretti lancia l’allarme: “Il fotovoltaico a terra minaccia l’agricoltura”
L’alternativa è di installare pannelli sui tetti di cascine, stalle, pagliai e ricoveri mezzi, senza consumare suolo

SETTIMO TORINESE – A Settimo Torinese cresce la preoccupazione per l’avanzare di grandi impianti fotovoltaici a terra che, sfruttando una norma regionale, stanno per occupare decine di ettari di terreno agricolo. A denunciare la situazione è Coldiretti Torino, che ieri ha incontrato l’Amministrazione comunale per esprimere il proprio dissenso verso una tendenza che rischia di stravolgere l’equilibrio territoriale e mettere in ginocchio il comparto agricolo locale.
Secondo l’associazione agricola, il problema nasce dalla possibilità concessa dalla normativa di realizzare impianti fotovoltaici entro i 500 metri da aree industriali. Una disposizione che, nel contesto di Settimo Torinese – già fortemente urbanizzato – equivale, di fatto, a un’autorizzazione implicita all’uso di ampie superfici agricole per la produzione energetica.
“Il vero problema per una zona industrializzata come il territorio di Settimo è il via libera ai pannelli fotovoltaici a terra entro i 500 metri dai capannoni industriali – ha spiegato Roberto Moncalvo, presidente della sezione Coldiretti di Settimo Torinese – Questa norma permette di sostituire l’agricoltura in ampie superfici inframezzate da insediamenti produttivi. Così si vuole scacciare l’agricoltura dalla cintura nord di Torino e dal Chivassese. Un territorio che ha già perso moltissimi ettari dedicati alla produzione di cibo, dove la superficie agricola è già limitata. Se passa questa logica, quanti altri comuni piemontesi finiranno nella stessa situazione? Questo consumo di suolo va fermato”.
Nel corso dell’incontro con la sindaca Elena Piastra, il vicesindaco Giancarlo Brino e l’assessore all’ambiente Arnaldo Cirillo, Coldiretti ha chiesto all’amministrazione di assumere una posizione chiara e di considerare le esigenze dell’agricoltura in ogni fase autorizzativa dei progetti energetici.
“I Comuni possono porre dei vincoli contro il consumo di suolo su aree agricole attraverso gli strumenti urbanistici – ha sottolineato Bruno Mecca Cici, presidente di Coldiretti Torino – Una battaglia che porteremo avanti in modo puntuale. Ma è dalla Regione che aspettiamo norme precise contro il consumo di suolo agricolo. Nel Torinese stiamo assistendo a un assalto ai campi agricoli per occuparli con pannelli fotovoltaici, mentre agli stessi agricoltori viene limitata la possibilità di produrre energia solare dai tetti delle proprie aziende agricole”.
Coldiretti denuncia anche un paradosso economico: da una parte i grandi investitori acquistano o affittano i terreni per installare pannelli, dall’altra le aziende agricole vedono ridursi la possibilità di accesso alla terra, anche a causa dell’aumento dei prezzi dei terreni.
“Nel Torinese ci sono progetti per occupare quasi 1000 ettari di campi – ha aggiunto Mecca Cici – Un’enormità. Grandi proprietari di terra, come banche e fondi di investimento, non affittano più i terreni agli agricoltori. Altri alzano i prezzi di vendita, rendendo impossibile l’acquisto da parte delle aziende agricole. Eppure, come emerso nel convegno del 2023 Le stalle illuminano le città, se permettessimo a tutte le aziende agricole di installare pannelli sui tetti di cascine, stalle, pagliai e ricoveri mezzi, senza consumare suolo, potremmo produrre energia sufficiente per dare corrente a 50 mila famiglie del Torinese”.
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Elon Trump
28 Marzo 2025 at 12:48
Cazzate. Gli agricoltori sanno benissimo che economicamente rende di più un impianto fotovoltaico che coltivare la terra. In questo senso, dite grazie ai buffoni che stanno a Bruxelles nel parlamento EU, che vogliono in ogni modo fare a pezzi agricoltura e industrie europee per intascare miliardi in mazzette dalla Cina. Non dovete protestare qui, dovete andare a Bruxelles e abbattere il potere che pretende di governare gli Stati sovrani dell’Europa.
giovanna carnaroglio
28 Marzo 2025 at 15:36
Tutto vero quello che dice Elon Trump, pero’ gli agricoltori non ricevono i soldi subito,ma in diversi anni, alla ne prenderanno ben pochi,oppure pagheranno tasse salatissime sui soldi intascati come gia’ succede in Inghilterra.Lo stato e le multinazionali vogliono sempre e solo guadagnarci e cosi’è e sara’. Niente paura mangeranno tutti carne sintetica anche i sindacati coldiretti.