Salute
Interruzione volontaria di gravidanza, in Piemonte oltre 5.000 donne subiscono violenza psicologica
Nella speciale installazione di Medici del Mondo sarà possibile ascoltare le frasi realmente pronunciate dal personale sanitario

TORINO –“Doveva pensarci prima!”, “Ti sei divertita, ora paghi”, “Deve sentire il battito del feto, è fondamentale!”, “Siamo donne, dobbiamo soffrire”: sono alcune delle frasi realmente pronunciate dal personale sanitario e che sarà possibile ascoltare nella speciale installazione di Medici del Mondo. Si tratta di una teca trasparente che riproduce un piccolo ambulatorio ginecologico, allestita in via S. Ottavio – angolo Via Verdi e attiva domani, 27 marzo, dalle 10.30 alle 17.00.
L’installazione fa parte della campagna “The Unheard Voice” che Medici del Mondo ha lanciato lo scorso settembre per denunciare le barriere che ostacolano l’accesso all’interruzione volontaria di gravidanza (IVG) in Italia e far ascoltare cosa realmente accade nelle strutture sanitarie, in cui la voce delle donne viene spenta per far sentire loro il “battito fetale” o le parole violente di chi vuole negare il diritto all’aborto, da Nord a Sud della Penisola.
La violenza psicologica
Medici del Mondo, rete internazionale impegnata a garantire l’accesso alla salute, torna ad accendere i riflettori sulla diffusa violenza psicologica cui sono sottoposte molte delle oltre 65.000 donne in Italia, di cui oltre 5.000 solo in Piemonte, che ogni anno vogliono interrompere la gravidanza.
Si tratta di testimonianze reali di donne che, a fronte del proprio diritto di richiedere un’interruzione volontaria di gravidanza, hanno subito abusi e violenze inaccettabili, da Nord a Sud della Penisola.
L’iniziativa vedrà la partecipazione di Elisa Visconti, Direttrice di Medici del Mondo Italia, insieme alla rete +194 Voci, Obiezione Respinta e Non Una di Meno Torino, nonché diverse personalità politiche. Durante la giornata, verranno presentati dati e testimonianze raccolte sul campo, offrendo un quadro chiaro dell’impatto delle politiche antiabortiste in Italia.
“Proprio il Piemonte, spiega l’organizzazione, da regione pioniera nell’introduzione dell’aborto farmacologico (è stata la prima in Italia ad avviare uno studio sperimentale nel 2005), è diventato oggi il simbolo di un contrasto politico sempre più marcato, con le politiche degli ultimi anni orientate a rendere l’accesso alle IVG farmacologiche sempre più difficoltoso.
Nel 2020, infatti, la giunta regionale di centrodestra ha emanato una “circolare di indirizzo sull’aborto farmacologico” che vietava la somministrazione della pillola RU486 nei consultori, attivando invece la presenza negli ospedali di “sportelli informativi” gestiti da associazioni antiabortiste.
Emblematico è il caso dell’ospedale Sant’Anna, il primo in Piemonte per numero di IVG (2500 nel 2021, il 90% di quelle effettuate a Torino e il 50% a livello regionale), dove i volontari del Movimento per la Vita (MpV) gestiscono la “Stanza dell’Ascolto”, uno sportello per le donne che vogliono interrompere una gravidanza, offrendo un sostegno economico una tantum a chi sceglie di non abortire. Questo finanziamento proviene dal “Fondo Vita Nascente” della Regione, istituito nel 2022 con 400.000 euro, poi aumentato a 1 milione di euro nel 2024.
Eppure, la rete delle strutture sanitarie in Piemonte necessita di investimenti. I consultori piemontesi, sebbene continuino a rilasciare oltre il 62% delle certificazioni IVG nella regione, soffrono per mancanza di spazi, personale e strumentazione, e fuori Torino è complicato accedere all’IVG – basti pensare all’ospedale di Ciriè, con il 100% di obiettori di coscienza”.
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Mauro
27 Marzo 2025 at 14:58
Nelle strutture a cui si rivolgono le donne per esercitare *******IL DIRITTO ALL’ABORTO******deve essere ***VIETATO*** in modo assolutFACCIA PARo L’ACCESSO A QUALUNQUE TITOLO AI COSIDDETTI “OBIETTORI DI COSCIENZA” E A CHIUNQUE ADERISCA ALLE COSIDDETTE “ASSOCIAZIONI ANTIABORTISTE” COMUNQUE SIANO CAMUFFATE. NON DEV’ESSERE AMMISSIBILE NE’ ACCETTATO CHE LE LEGGI DELLO STATO VENGANO OSTACOLATE CON METODI MAFIOSI.