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Cronaca

Scontri per la riapertura del Cpr di Torino, quattro agenti feriti: risponde il sindacato di polizia – FOTO

Tensioni per la riapertura del Cpr di Torino

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TORINO – La riapertura del Centro di Permanenza per il Rimpatrio (CPR) di corso Brunelleschi a Torino, avvenuta dopo la chiusura del 2023 per lavori di manutenzione straordinaria, continua a essere al centro di contestazione e a generare forti polemiche.

Non sono bastate, però, le manifestazioni di protesta a Torino per fermare il malcontento verso la riapertura del Cpr. Nella serata di sabato, un gruppo di manifestanti ha persino organizzato un rave party abusivo nella ex Ilte di Moncalieri, attirando oltre un migliaio di partecipanti provenienti da tutta la provincia.

Nel giorno della riapertura, però, si sono verificati alcuni scontri tra la polizia e i manifestanti in corteo, quattro agenti sono rimasti feriti. Riguardo all’accaduto si è espresso il COSAP che, tramite una nota, dichiara:

A Torino ci risiamo, incidenti durante la protesta per la riapertura del CPR di Corso Brunelleschi: 4 agenti feriti.

La politica locale spalleggia gli antagonisti. Se questo è l’inizio, ci aspettiamo il peggio!

I fatti di ieri a Torino, durante le proteste contro la riapertura del CPR in Corso Brunelleschi, rappresentano un gravissimo segnale di ostilità verso le Forze dell’Ordine, lasciate sole a gestire una situazione diventata nuovamente esplosiva, mentre una parte della politica locale legittima e sostiene chi lancia fumogeni, petardi e bombe carta.

Gli antagonisti, protetti da una narrazione politica che li dipinge come “difensori dei diritti”, hanno inscenato una protesta, mettendo a rischio l’incolumità degli agenti e dei cittadini. Quattro colleghi del Reparto Mobile di Torino sono rimasti feriti mentre cercavano di ripristinare la legalità e garantire la sicurezza pubblica.

Se questo è solo l’inizio, ci dobbiamo aspettare il peggio! Le Forze dell’Ordine sono sempre più il bersaglio di una violenza premeditata, mentre chi dovrebbe sostenerle tace o, peggio, giustifica chi aggredisce lo Stato.

Chiediamo con urgenza misure immediate per la tutela fisica e giuridica degli agenti, spesso lasciati in balia di procedimenti disciplinari e denunce pretestuose ed anche una presa di posizione chiara da parte delle istituzioni: basta con il doppio gioco di chi condanna la violenza solo a parole ma nella pratica la alimenta!!!

Non siamo carne da macello!!!

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