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Cronaca

Mail svilenti e ripicche da parte dei professori: gli studenti del “Peano” di Torino scioperano

Dopo una gita annullata dieci giorni fa, gli studenti avevano cercato di organizzarsi, ma i docenti avevano sabotato la mobilitazione con frasi intimidatorie e ripicche. Proteste anche per l’edilizia scolastica (foto)

Sandro Marotta

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TORINO – “Edilizia fatiscente, termosifoni rotti, gite annullate: siamo stanchi di questa situazione”: con queste parole si è inaugurato lo sciopero studentesco della mattina di oggi (martedì 25) al liceo Giuseppe Peano di Torino. Davanti al liceo di corso Venezia alle 8 si sono radunati circa 50 studenti al grido di “ma quale ascolto e comunicazione, al disagio ci rispondono con silenzio e repressione. Allarme rosso, Peano in rivolta”.

Le agitazioni erano nell’aria già da un paio di settimane, quando è stata cancellata una gita. A Quotidiano Piemontese gli studenti hanno detto di aver ricevuto, in quell’occasione, alcune mail intimidatorie e svilenti da parte dei docenti; un prof ad esempio sostiene che gli studenti non possano permettersi di scioperare perchè non lavorano e che, vista la propensione ad alzare la testa, abolirà la prassi delle interrogazioni programmate e annullerà le gite. La rivendicazione studentesca viene definita “ridicola”.

Diversi i punti sul tavolo, questa mattina: costi delle gite troppo alti, comunicazione istituzionale spesso in ritardo, edilizia scolastica carente.

Nel mirino anche la qualità dell’aria: “la nostra scuola si trova in una delle zone più inquinate di Torino, tra lo sbocco di Corso Venezia e Piazza Baldissera. Considerando i rischi legati all’inquinamento atmosferico, chiediamo un monitoraggio costante della qualità dell’aria, con eventuale installazione di depuratori”.

Contestata anche la gestione dei programmi “Cambridge”, ovvero i corsi di potenziamento di inglese che un istituto può richiedere con i fondi Pnrr: “al 15 marzo i percorsi di recupero PNRR non sono ancora partiti. Se anche iniziassero nei prossimi giorni, non avrebbero più senso, dato che nulla è stato fatto nel primo trimestre. Le famiglie hanno ricevuto richieste di iscrizione ai corsi PNRR senza dettagli su date, modalità e materie, con un generico orario 8:00-18:00 che sottrarrebbe gli studenti alle lezioni curriculari”.

Nel corso della protesta è stata bruciata anche una foto di Valditara, il Ministro dell’Istrizione promotore di una riforma molto contestata.

Dopo le prime due ore di sciopero, alcuni studenti sono rientrati in classe, altri sono rimasti fuori dalle aule. La presidenza non ha voluto dialogare direttamente con il presidio.

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1 Commento

1 Commento

  1. Ardmando

    25 Marzo 2025 at 17:31

    Allarme rosso, come il colore tanto caro ai comunisti che sono chiaramente dietro queste farse. Lo sciopero è un diritto dei LAVORATORI non degli studenti. Gli studenti sono colori che usufruiscono del servizio, gli insegnanti sono pagati lo stesso. Sarebbe come a dire che i pazienti scioperano se un ospedale ha delle carenze. Il male dell’italia ha due volti: l’ignoranza e le sinistre e sono strettamente legati tra loro.

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