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Cronaca

Condannata a due anni la donna che guidava l’auto in cui morirono la figlia e la nipote pattinatrici

La morte di Giulia e Ginevra colpì profonamente il mondo sportivo

Gabriele Farina

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TORINO – Dopo sette anni e mezzo di processo, il tribunale ha emesso la sentenza di primo grado per l’incidente avvenuto il 27 ottobre 2017 sull’autostrada A22. Monica Lorenzatti è stata condannata a due anni di reclusione per lo schianto che ha causato la morte della figlia Gioia Virginia Casciani, 9 anni, e della nipote Ginevra Barra Bajetto, entrambe giovani promesse del pattinaggio. A distanza di venti mesi, a seguito delle ferite riportate, è deceduta anche Graziella Lorenzatti, sorella della conducente e passeggera dell’auto.

La stessa pena è stata inflitta ad Alberto Marchetti, 66 anni, il camionista coinvolto nell’incidente. Il tragico evento si verificò nei pressi del casello di Trento Sud, mentre la famiglia rientrava da una gara di pattinaggio a Merano, in cui la piccola Gioia aveva trionfato nella sua categoria. La Ford Focus guidata da Monica Lorenzatti tamponò violentemente un camion, causando lo schianto fatale. L’unica superstite fu la conducente, che riportò gravi ferite.

Le condanne

Oltre alla condanna, a Lorenzatti è stata sospesa la patente per due anni e, insieme a Marchetti, dovrà farsi carico delle spese processuali. Le parti civili avevano già ricevuto un risarcimento pari a 1 milione e 450mila euro, ma il giudice ha disposto ulteriori indennizzi per un totale di 325mila euro: 250mila euro a carico dell’imputata e 15mila per ciascun cugino degli zii delle vittime.

L’avvocato della donna, Claudio Tasin, ha ribadito la convinzione della non colpevolezza della donna, evidenziando nel corso del processo le responsabilità del camionista. Inizialmente, la procura aveva valutato di archiviare la posizione del conducente del tir, ma le indagini hanno poi portato alla sua incriminazione e condanna.

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