Cittadini
Un’altra Pasqua di rincari: +30% per le uova di cioccolato, su i prezzi anche per le tradizionali colombe
Presi in esame i marchi più noti

TORINO – Circa un anno fa vi avevamo già parlato di un aumento consistente dei prezzi dei dolciumi tipici della Pasqua. In particolare per quanto riguarda le uova di cioccolato.
Al latte, fondente, bianco; con nocciole o al pistacchio; con o senza sorprese, per bambini e adulti; artigianali e della marche più note, le uova di Pasqua invadono i supermercati già un mese prima delle festività e riempiono le case dei più golosi. Ma la dolcezza del cioccolato rischia di lasciare anche l’amaro in bocca, anche questa volta.
Le cause sono quelle già note: il caro-cacao, con le quotazioni della materia prima che da oltre un anno registrano aumenti record, e la crisi del burro che aveva fatto registrare aumenti di prezzo anche per le famose e amate chiacchiere di Carnevale. A risentirne, quindi, oltre alle uova di cioccolato sono anche le tradizionali colombe.
L’indagine del Codacons e i dati
Da una indagine condotta dal Codacons sulle marche più note di dolciumi pasquali industriali, venduti presso le catene della grande distribuzione in Italia, emergono dati poco confortanti.
La spesa, rispetto al 2024, è sensibilmente più elevata. Come spiega l’associazione, per l’uovo di Pasqua, che sia al cioccolato al latte o fondente, i rincari dei prezzi per le marche più note, al netto di offerte o promozioni dei supermercati, si attestano a quota +29,8% rispetto allo scorso anno, ma possono arrivare a oltre il +40% nel caso ad esempio di un noto marchio svizzero che produce uova di gamma medio-alta, il cui prezzo a singola confezione può superare i 22 euro (oltre 70 euro al kg) nei punti vendita della grande distribuzione.
Colpite da incrementi dei listini anche le uova di cioccolato destinate ai più piccoli, con aumenti che partono dal +8,3% per il classico “Kinder Gran Sorpresa” da 150 grammi (il cui prezzo stabilito dal produttore passa dagli 11,99 euro del 2024 agli attuali 12,99 euro) e arrivano al +33% per le marche che hanno in licenza loghi legati ai bambini (società sportive, cartoni animati, bambole, serie tv, ecc.).
Che siano tradizionali o farcite, anche per le colombe l’incremento di prezzo non è indifferente: l’indagine Codacons rivela che per le marche più commercializzate in Italia i rincari sono nell’ordine del +21% rispetto allo scorso anno, ma con dei distinguo. Se il prezzo della colomba classica sale, a seconda della marca e del punto vendita, tra il +6% e il 9% rispetto allo scorso anno, quelle farcite al cioccolato (con gocce di cioccolato, glasse o creme al cacao, ecc.), segnano aumenti più pesanti, tra il +18% e il +36%.
“Alla base dei pesanti rincari dei dolci pasquali c’è prima di tutto la crisi delle materie prime – spiega il Codacons – Le quotazioni del cacao hanno raggiunto il record di 12mila dollari la tonnellata a fine 2024, e viaggiano attualmente attorno agli 8mila dollari, contro i 2.900 dollari del marzo 2023, con un incremento di oltre il 175% e impatti diretti sui prezzi al dettaglio di tutti i prodotti a base di cacao.
Anche il burro, materia prima base della colomba, ha registrato incrementi astronomici, pari al +83% su base annua secondo gli ultimi dati della Commissione Europea, con le quotazioni che hanno superato gli 8.300 dollari a tonnellata.
Anche le tensioni sul fronte energetico, che appesantiscono i costi di produzione a carico dell’industria, si aggiungono alle cause dei rincari e si riflettono sui prezzi al dettaglio, senza contare che produttori e grande distribuzione possono contare sul fatto che prodotti come uova di cioccolato e colombe non possono mancare a Pasqua sulle tavole degli italiani, e sono alimenti che fanno parte della tradizione di festa del nostro Paese” conclude il Codacons.
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