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Cronaca

Eternit Bis, la Cassazione annulla la condanna a Schmidheiny per la morte di Giulio Testore

“Un altro brutto capitolo per le vittime italiane dell’Eternit”

Gabriele Farina

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ROMA – Il 21 marzo 2025 a Roma, la Corte di Cassazione ha annullato con rinvio ad altra sezione della Corte di Appello la sentenza d’appello del processo Eternit Bis riguardante la morte dell’operaio Giulio Testore, che aveva lavorato dal 1955 al 1982 nello stabilimento Saca Eternit di Cavagnolo. In appello, il 16 febbraio 2023, Stephan Schmidheiny era stato condannato a 1 anno e 8 mesi di reclusione.

«Un altro brutto capitolo per le vittime italiane dell’Eternit – dichiara Massimiliano Quirico, direttore di Sicurezza e Lavoro – che lascia con l’amaro in bocca. In attesa di conoscere le motivazioni, ci auguriamo che la decisione della Suprema Corte sul processo Eternit Bis di Cavagnolo non influenzi il giudizio d’appello per altre 392 vittime in corso a Torino, in cui Sicurezza e Lavoro è parte civile, che dovrebbe arrivare a sentenza il prossimo 17 aprile».

«Nonostante le audaci tesi della difesa di Stephan Schmidheiny – conclude Quirico – crediamo che l’impianto accusatorio sia molto solido e ci auguriamo che arrivi finalmente giustizia, anche in Cassazione, dopo la dolorosa prescrizione del primo maxi processo Eternit per disastro ambientale».

«Siamo davvero stupiti per la decisione della Corte di Cassazione riguardante la morte di un operaio per asbestosi – ha dichiarato Bruno Pesce dell’Afeva a Sicurezza e Lavoro – che ha sicuramente respirato una grande quantità di fibre di amianto nello stabilimento Eternit, che gli hanno pietrificato i polmoni. Ancora un rinvio, che farà calare la scure della prescrizione anche su questa vittima dell’Eternit. Siamo molto addolorati. Non riusciamo a capire: è davvero incredibile».

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