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Torino, consegnato il Sigillo civico a Hassan Khorzom e a Mina Sharifi

Conferito il Sigillo civico a Hassan Khorzom, “simbolo del reinserimento e dell’inclusione sociale dei profughi di guerra” e a Mina Sharifi, “attivista per il diritto allo studio in Afghanistan”

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TORINO – La Sala Rossa di Palazzo Civico ha ospitato, questa mattina, la cerimonia per il conferimento del Sigillo civico a Hassan Khorzom, “simbolo del reinserimento e dell’inclusione sociale dei profughi di guerra” e a Mina Sharifi, “attivista per il diritto allo studio in Afghanistan”, come stabilito dalle due diverse mozioni approvate dal Consiglio comunale, il 27 maggio scorso.

Chi sono Hassan Khorzom e Mina Sharifi

Hassan Khorzom è nato a Damasco (Siria) nel 1962. Emigrato in Italia con la famiglia per seguire il padre medico che desiderava approfondire il suo percorso di studi nelle nostre università, Hassan ha svolto in Italia il suo percorso di studi, fino ad arrivare al liceo. Rientrato in Siria con la famiglia, si è laureato in letteratura inglese ed è diventato guida turistica e culturale.

Nel 2011, con lo scoppio della rivoluzione siriana, ha deciso di lasciare il suo Paese e trasferirsi definitivamente in Italia, a Torino. Inseritosi rapidamente nel contesto sociale e culturale della nostra città si occupa per il Museo Egizio di progetti di inclusione sociale e della cura dell’archivio digitale. È in attesa della cittadinanza italiana.

Mina Sharifi è nata a Daykondi, (Afghanistan) nell’agosto del 2001. Di etnia Hazara, ancora piccola si è trasferita con la famiglia ad Herat, dove i genitori contavano di trovare condizioni di vita migliori. Completato il liceo Mina si è dedicata al perfezionamento dell’inglese e ha superato l’esame per entrare all’università di informatica, proprio nei giorni in cui il suo Paese è tornato sotto il regime dei Taliban, che hanno privato le donne di ogni diritto, compreso quello allo studio ed al lavoro.

Nel 2021 esce dall’Afghanistan insieme ad un fratello e tre sorelle per iniziare un nuovo capitolo della sua vita in Italia, prima a Genova e, nel 2021, grazie ad una borsa di studio triennale del Progetto “Culture Builds the Future”, a Torino, dove risiede tuttora, per frequentare il Corso di Laurea in Informatica. Qui, con alcuni compagni di corso, ha fondato l’Associazione degli studenti Afgani per diffondere la consapevolezza sulle opportunità educative.

Alla cerimonia erano presenti: Ludovica Cioria, vicepresidente del Consiglio comunale; la vicesindaca Michela Favaro; Augusto Montaruli, presidente della sezione Anpi “Nicola Grosa” che ha letto le motivazioni portate a sostegno della candidatura di Khorzom, e Stefania Gualtieri, vicepresidente della Fondazione “Emmanuel – don Francesco Tarantini per le Migrazioni e il sud del mondo” che ha ricordato, invece, le motivazioni per la candidatura di Sharifi.

Nel suo saluto Cioria, ricordando che stiamo vivendo un periodo in cui la recrudescenza delle guerre nel mondo ci mette di fronte alla necessità di scelte coraggiose, ha sottolineato l’importanza di difendere i diritti umani e la promozione del dialogo interculturale. Per la vicepresidente del Consiglio comunale, in questo senso vanno interpretati i due sigilli civici conferiti questa mattina a Khorzom e Sharifi, perché stanno regalando al nostro Paese tutte le loro capacità, il loro ingegno, la loro onestà umana ed intellettuale, il loro amore e la passione civile.

Anche la vicesindaca, nel salutare gli intervenuti alla cerimonia, ha posto l’accento sull’importanza di essere una comunità accogliente, capace di includere persone che spesso sono in fuga da Paesi in guerra o dove i diritti elementari sono negati e che, accompagnati dal proprio vissuto, diventano un valore aggiunto per la nostra città. Per Favaro, l’integrazione che passa attraverso l’abbattimento di steccati e la trasmissione di sentimenti di giustizia e pace, può trasformare un dolore o la sofferenza in un’opportunità. E diventare un arricchimento per tuta la comunità.

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