Cronaca
Cade sulle piste di Cervinia, sciatore torna a Copenaghen con un viaggio di 14 ore in ambulanza
Domenica mattina, poco prima di pranzo, il 52enne è stato finalmente preso in carico dall’ospedale di Copenaghen

VENARIA REALE – Quattordici ore di viaggio in barella, senza mai potersi muovere, per tornare a casa. È stato un viaggio lungo e faticoso quello affrontato da un uomo danese di 52 anni dopo un brutto infortunio sulle piste da sci di Cervinia.
Durante una giornata sulla neve, lo sciatore è caduto rovinosamente, riportando un problema alle vertebre che gli ha impedito di muoversi. Soccorso sulle piste, è stato trasportato all’ospedale di Aosta per ricevere le prime cure. Lì, la sua assicurazione ha preso contatti con la Croce Reale di Venaria per organizzare il rientro in Danimarca.
“Ci hanno chiamato sabato 8 marzo – racconta Walter Candela, responsabile dell’associazione – e due autisti sono quindi immediatamente partiti dalla nostra sede di Venaria. In serata l’ambulanza è arrivata all’ospedale di Aosta e da lì è partito il viaggio verso la Danimarca. Per l’uomo, con un problema alle vertebre della schiena, non c’erano alternative: doveva stare allungato e quindi non avrebbe mai potuto prendere l’aereo”.
A bordo dell’ambulanza, i due autisti si sono alternati alla guida senza fermarsi mai, facendo solo brevi soste per andare in bagno e mangiare qualcosa. Il paziente, immobilizzato sulla barella, è rimasto sotto le cure del personale della Croce Reale per tutta la durata del trasferimento.
Domenica mattina, poco prima di pranzo, il 52enne è stato finalmente preso in carico dall’ospedale di Copenaghen.
“I due autisti – prosegue Candela – si sono riposati qualche ora e poi sono tornati a Torino. Il viaggio, in totale, è durato 36 ore. L’ambulanza è rientrata in sede stamattina, 10 marzo, intorno alle 9. Si tratta di servizi che non facciamo quasi mai, sono dispendiosi e molto costosi, anche perché spesso il rimborso ci viene accreditato dopo alcune settimane”.
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Barbara di Leo
10 Marzo 2025 at 15:19
Poveretto questo danese, si e’ infortunato in maniera grave e la sua assicurazione ha preteso che rientrasse in patria. Perche’ non gli hanno concesso un ricovero al traumatologico questi nazisti!!! Non vogliono proprio spenderli i soldi in Italia oppure non vogliono che i pazienti si rendano conto della differente qualita’ delle cure prestate in una struttura sanitaria in Italia rispetto a quelle che riceverebbero in Danimarca. Poveretto, nessuno ha avuto pieta’ di lui, nemmeno il medico italiano che ha autorizzato lo spostamento. Forse la trasferta e’ stata pagata bene. Chi ci ha smenato e ha sofferto e’ il paziente che aveva un traumatismo alle vertebre e non si poteva muovere. Gestione non umana. Vergogna! Inoltre si e’ sottratto al parco macchine di urgenza un’ambulanza per 36 ore. Non sono d’accordo! Avrebbero dovuto questi nazisti dell’assicurazione danese corpire un ricovero in Italia, almeno fino a quando fosse stato in grado di viaggiare.