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CronacaTorino

Il corteo di Non Una Di Meno contro la guerra e il patriarcato, oggi pomeriggio a Torino

“Non voglio auguri, voglio i miei diritti”

Alessia Serlenga

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TORINO – È partito oggi da piazza Massaua il corteo organizzato dal movimento femminista Non Una Di Meno, con lo slogan «Se le nostre vite non valgono noi scioperiamo». Circa 400 manifestanti hanno marciato per le strade di Torino, con l’obiettivo di raggiungere la sede dell’azienda aerospaziale Leonardo in corso Marche. Con il chiaro intento di denunciare le politiche di militarizzazione e le crescenti spese per la guerra, il corteo ha alzato la voce contro l’industria bellica, in particolare quella legata a Leonardo, azienda coinvolta nella produzione di armamenti e tecnologie per la difesa.

Segni rossi disegnati sul viso delle partecipanti e indumenti rosa hanno rappresentato non solo la protesta contro la violenza di genere, ma anche una netta opposizione alle politiche di guerra. Diversi simboli e bandiere hanno attraversato il corteo, tra cui quelle per la Palestina, a simboleggiare la solidarietà internazionale contro le ingiustizie, e cartelli raffiguranti i volti di leader politici come Giorgia Meloni, Elly Schlein, Ursula von der Leyen e Anna Maria Bernini, tutti ricoperti di vernice rossa. I manifestanti, con un chiaro messaggio, hanno dichiarato: «Non ci rappresentano».

Tra i messaggi più potenti della manifestazione c’è stato anche quello che recitava: «Attenzione: il patriarcato ti trasforma in un soldato». Le attiviste hanno spiegato che «la violenza patriarcale e bellica sono due facce della stessa medaglia», parte di un sistema che, a loro avviso, sfrutta le disuguaglianze di genere e taglia i fondi per il welfare e la sanità a favore degli armamenti.

Il corteo, che ha visto un’ampia partecipazione di donne, ma anche uomini e persone di tutte le età, ha avuto un forte impatto sulla città. La manifestazione non si è limitata a una protesta contro la spesa militare, ma ha rappresentato una lotta più ampia contro un sistema che, secondo le attiviste, privilegia la guerra e il militarismo a scapito dei diritti umani e delle necessità sociali.

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1 Commento

1 Commento

  1. Ardmando

    10 Marzo 2025 at 8:06

    Sarebbe bello se Torino avesse una amministrazione provvista di attributi per vietare queste sceneggiate figlie dell’ignoranza e della stupidità popolare. PER FORTUNA il riarmo dell’Europa è una cosa concreta e non una invenzione, come il “patriarcato”.

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