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Cronaca

Chiesti 32 rinvii a giudizio per le infiltrazioni di ‘ndrangheta nei lavori della Torino-Bardonecchia

L’udienza preliminare si aprirà il 14 marzo

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TORINO – Sono stati chiesti, dalla Procura di Torino, 32 rinvii a giudizio nell’inchiesta Echidna sulla presenza della ‘ndrangheta nel Nord-Ovest. L’udienza preliminare si aprirà il 14 marzo.

Le indagini

Le indagini, cominciate nel 2014, si sono concentrate su un’articolazione territoriale della ’ndrangheta che aveva il suo centro a Brandizzo, emanazione delle ’ndrine Nirta e Pelle originarie di San Luca.

Gli indagati avrebbero fatto ricorso all’intimidazione nei rapporti con i concorrenti e offerto protezione a vittime di estorsione, infiltrandosi nell’economia legale del territorio attraverso aziende di edilizia e trasporti che hanno ricevuto commesse da appaltatori operanti nel settore autostradale, e anche nella realizzazione delle grandi opere per svolgere lavori di manutenzione del manto autostradale e movimento terra in tutta la provincia.

In particolare i loro interessi si sono estesi su alcuni lavori e appalti dell’A32 Torino-Bardonecchia e lavori collegati al Tav Torino-Lione.

Gli indagati

Un ruolo dominante, secondo i magistrati, l’avrebbe avuto una azienda gestita da una famiglia di Brandizzo, i Pasqua. In carcere sono finiti Giuseppe Pasqua, Domenico Claudio Pasqua, Michael Pasqua, Antonio Mascolo e Carlo Balzamo.

Altre quattro persone sono state messe agli arresti domiciliari, tra cui Roberto Fantini, fino al 2021 amministratore di Sitalfa –  società controllata del gruppo Sitaf, che gestisce l’autostrada A32 Torino Bardonecchia e il tunnel del Frejus – ora imputato per concorso esterno in associazione mafiosa. Per lui è in vigore il divieto temporaneo di esercitare attività di impresa.

Fra gli imputati compare anche Salvatore Gallo, 84 anni, esponente storico del PD di Torino accusato di peculato, violazione delle norme elettorali ed estorsione: in occasione delle amministrative del 2021 avrebbe tentato di far raccogliere dei voti a favore di una candidata di sua fiducia promettendo al “collettore”, in cambio, di aiutarlo a ottenere una visita medica specialistica e un intervento chirurgico in tempi brevi. Attualmente è sottoposto alla misura interdittiva del divieto di esercitare uffici direttivi in associazioni e imprese e di esercitare pubblici uffici.

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