Cronaca
Dieci prosciolti e sei rinvii a giudizio nella maxi inchiesta sullo spionaggio illegale: il processo a Torino nel 2026
Tra gli imputati il carabiniere Riccardo Ravera, parte della squadra che catturò Salvatore Riina
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TORINO – Si aprirà a Torino il 29 gennaio 2026 il processo derivato dalla maxi inchiesta su una presunta rete di spionaggio illegale nella quale compariva anche la ditta di prodotti edili Kerakoll di Sassuolo (Modena).
Durante l’udienza preliminare, tenutasi ieri, sono stati decisi dieci proscioglimenti e sei rinvii a giudizio. Lo scorso 23 gennaio, in una delle sessioni dell’udienza preliminare, la gup Manuela Accurso Tagano aveva dichiarato l’inutilizzabilità di chat e email acquisiti durante le indagini. Anche per questo diversi indagati sono stati prosciolti.
Come riporta Rai News, tra le persone che saranno chiamate in causa c’è Riccardo Ravera, 63enne carabiniere in congedo che nel 1993, con il nome in codice di ‘Arciere’, fece parte della squadra che catturò l’allora capo di Cosa Nostra Salvatore Riina. Andrà a processo per associazione a delinquere, non per false fatturazioni, né per corruzione.
A Ravera è stato contestato di far parte di un’associazione che avrebbe commesso delitti al fine di acquisire indebitamente notizie sulla vita privata delle persone. Secondo i pm Gianfranco Colace e Giovanni Caspani, titolari dell’indagine, lo avrebbe fatto insieme a Giovanni Carella, 35 anni, ma questi è stato prosciolto.
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