Spettacolo
Anna Castiglia all’Hiroshima Mon Amour: tra musica, poesia e ironia
L’Hiroshima Mon Amour ha registrato il meritato tutto esaurito per il concerto di Anna
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TORINO – Voce incredibile, presenza scenica, maturità e ironia al servizio della musica di qualità. Finalmente Anna Castiglia sul palco di HMA per un concerto tutto suo. Se Lucio Corsi ha dimostrato che è possibile, anche Anna porta sul palco tutto il suo bagaglio musicale e culturale, superando finalmente certi stereotipi della trap e dell’indie che ci avevano anche un po’ stufato.
Ieri sera, l’Hiroshima Mon Amour ha registrato il meritato tutto esaurito per il concerto di Anna, sul palco con una affiatata band, basso, tromba, tastiere e batteria. Un pubblico variegato, fatto di giovani ma non solo, ha riempito la sala con grande entusiasmo, testimoniando il crescente seguito della cantautrice.
Prima di lei, l’apertura affidata a Martina Ravetta, giovane cantautrice e polistrumentista torinese, voce delicata, piglio intenso, perfetta per introdurre la serata.
Ma è Anna la star della serata, con qualche ospitata, abito di tulle con calze rosse e gli inconfondibili occhiali d’ordinanza. Nata a Catania, si è trasferita a Torino per proseguire il suo percorso artistico. Il suo stile si distingue per un cantautorato raffinato e testi che alternano ironia e profondità. Con Mi piace, il suo album d’esordio, ha consolidato la sua identità musicale, affrontando tematiche come la precarietà, le relazioni umane e la società contemporanea. Veramente notevole la sua maturità sul palco, la sua capacità di variare generi e approccio, uno dei suoi molteplici punti di forza.
Concerto ovviamente imperniato sul suo nuovo album a partire da Participio presente, Mi piace, Gli stessi, Organi interni e AAA, creando fin da subito un’atmosfera intima ma vibrante. A metà serata, un momento speciale: il poeta torinese Guido Catalano è salito sul palco per leggere la sua ode a Torino, un intermezzo che ha aggiunto un tocco di poesia e divertimento alla serata e ha fatto da ponte alla seconda parte del concerto.
Riprendendo con Troppa città, Sale dentro, Le chiese sono chiuse e il delicato singolo Bovarismo, che già da giovane l’aveva fatta notare. C’è stato anche il tempo per ospitare il collettivo. Canta fino a dieci, formato da Anna insieme ad alcune cantautrici under 30, Rossana De Pace, Francamente, Cheriach Re e Irene Buselli. Insieme, hanno eseguito un suggestivo brano chitarra e voce, regalando un momento di grande emozione.
Sul finale i suoi singoli di grande successo, Effimero, Ju mi siddriu e Decostruire, seguiti da una sorprendente cover di Je sei namorar dei Tribalistas, cantata magnificamente con quel suo inconfondibile ritornello.
Un altro highlight della serata è stata l’esecuzione di Whitman, brano realizzato in collaborazione con Ghemon, prima dell’encore finale, in cui Anna ha regalato al pubblico una sentita interpretazione di Tempo piccolo di Franco Califano, prima di chiudere con U mari e Ghali, entrambe dal nuovo album e pezzi che gli hanno regalato la sua prima vera celebrità.
Una serata davvero divertente, in cui musica e parole si sono fuse in un’esperienza coinvolgente, confermando Anna Castiglia come una delle voci più interessanti della nuova scena cantautorale italiana. Ne risentiremo presto parlare.
La stagione invernale di Hiroshima Mon Amour continua con alcuni eventi davvero imperdibili a partire dal ritorno di Pierpaolo Capovilla e del Teatro degli Orrori, Sabato 1 Marzo al Teatro Concordia di Venaria, mentre il 6 Marzo toccherà ad Alberto Bianco salire sul palco di HMA mentre il 7 Marzo sarà la volta di Emma Nolde, cantautrice nuovo fenomeno dell’indie italiano.
Foto e report Paolo Pavan/QP
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