Alessandria
Eternit Bis, chiesto l’ergastolo per Stephan Schmidheiny
E’ accusato di 392 omicidi

TORINO – La Procura Generale di Torino ha chiesto l’ergastolo per Stephan Schmidheiny, accusato di 392 omicidi, commessi sia in danno di lavoratori dello stabilimento Eternit di Casale Monferrato che della popolazione delle aree limitrofe.
La seduta odierna del processo “Eternit Bis” è iniziata con una richiesta al professor Corrado Magnani da parte della presidente della Corte d’Assise d’Appello di Torino, Cristina Domaneschi, di approfondimenti sulla relazione del 17 febbraio 2025 in merito alla correlazione tra principio dose/risposta ed effetto acceleratore.
«La frequenza di insorgenza del mesotelioma – ha affermato Corrado Magnani – è maggiore in persone che hanno una maggiore esposizione all’amianto: i casi si manifestano prima, secondo una relazione matematicamente determinata». «È una legge universale» – ha detto.
«Se ci sono più esposizioni all’amianto – ha precisato – ci sono più casi di mesotelioma: è matematico». «Più amianto causa più mesotelioma» – ha dichiarato, facendo riferimento a una «abbandonante, coerente e non criticata evidenza scientifica».
Critico il consulente della difesa, il professor Canzio Romano, per il quale si tratta di «un’interpretazione di dati metodologici» e di «stime grossolane» e «poco attendibili» di uno «studio fondato sul fango». Incalzato dal professor Magnani, Romano si è poi scusato per l’espressione «fango», affermando che si tratta di uno studio «con i piedi di argilla».
Su dosi cumulative di amianto ed effetto acceleratore è intervenuto anche il consulente di parte civile Edoardo Bai, ribadendo che «l’esposizione cumulativa all’amianto aumenta l’insorgenza di mesotelioma».
L’udienza è poi proseguita con gli interventi della Procura Generale.
«Il tentativo di gettare ‘fango’ sugli studi scientifici che confermano una maggiore insorgenza del mesotelioma con una maggiore esposizione all’amianto – dichiara Massimiliano Quirico, direttore di Sicurezza e Lavoro – è offensivo nei confronti di chi si è ammalato ed è morto a causa dell’amianto dell’Eternit». «La difesa di Schmidheiny tenta ogni azione per far assolvere l’imputato – afferma Quirico – ma siamo fiduciosi in una piena giustizia per una strage che ha devastato un’intera comunità e che ancora oggi continua a mietere tantissime vittime, sia tra i lavoratori e le lavoratrici che tra le persone residenti nell’area dello stabilimento Eternit».
Le prossime udienze del processo d’appello Eternit bis sono in programma nella maxi aula 6 del Palagiustizia di Torino, alle ore 9, mercoledì 19 marzo 2025 e giovedì 17 aprile 2025, quando dovrebbe essere emessa la sentenza. Alle ultime due udienze è prevista anche la partecipazione di alcune decine di studenti e studentesse di Casale Monferrato.
In primo grado Stephan Schmidheiny è stato condannato a 12 anni per omicidio colposo.
Iscriviti al canale Quotidiano Piemontese su WhatsApp, segui la nostra pagina Facebook e continua a leggere Quotidiano Piemontese
