Società
La storia dei Toret, le fontanelle di Torino nate nel 1862
Il 27 marzo 1862, su proposta del Civico Uffizio d’Arte, viene deliberata l’installazione delle prime 21 fontanelle pubbliche d’acqua potabile
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TORINO – Esiste a Torino un elemento urbano dal fascino discreto, che ha saputo trasformarsi in un simbolo della città: i Toret. Queste fontanelle pubbliche, riconoscibili per il loro caratteristico colore verde bottiglia e la testina di toro da cui sgorga l’acqua, nascono in un periodo di grande cambiamento per il capoluogo piemontese.
Le Origini: Il Progetto di Una Città in Trasformazione
Il 23 aprile 1861, pochi mesi dopo la proclamazione del Regno d’Italia, la Giunta Municipale torinese avvia un ambizioso progetto di modernizzazione urbana. Viene stabilita la creazione di 81 punti acqua, suddivisi tra fontane d’utilità, di ornamento e decorative. La decisione si inserisce in un contesto di rinnovamento della città, che di lì a poco perderà il ruolo di capitale del neonato Stato italiano.
Il 27 marzo 1862, su proposta del Civico Uffizio d’Arte, viene deliberata l’installazione delle prime 21 fontanelle pubbliche d’acqua potabile, affiancate alle 8 già esistenti. È un passaggio cruciale, poiché viene definita la loro forma definitiva, quella che ancora oggi caratterizza le strade di Torino. Si tratta di un’operazione senza precedenti: nessun’altra città al mondo ha mai creato un oggetto urbano così riconoscibile e diffuso, legandolo indissolubilmente alla propria identità.
La Nascita dei Primi Toret
Il 26 maggio 1862 viene presentato il piano di distribuzione dei primi 21 Toret, con una disposizione studiata per servire al meglio la popolazione e permettere anche l’innaffiamento delle aree verdi pubbliche. Tuttavia, il numero iniziale viene presto rivisto: il 7 luglio 1862, la Giunta Municipale decide di ridurre la portata d’acqua delle fontanelle e di aumentarne il numero a 45, garantendo una copertura più capillare della città.
La Produzione e la Firma dell’Accordo
Per la fusione delle fontanelle, il Comune si affida a Martino Pollo, un fonditore esperto che si impegna a realizzarne quattro alla settimana, con l’obiettivo di completare il progetto entro settembre dello stesso anno. Il 17 luglio 1862, il sindaco di Torino e gli assessori firmano il contratto definitivo con il fonditore. Da quel momento, i Toret diventano una realtà tangibile.
Un Simbolo Senza Tempo
Oggi, i Toret non sono solo un punto d’accesso all’acqua pubblica, ma un vero e proprio emblema della città. Il loro verde bottiglia spicca tra le strade, i parchi e le piazze, ricordando a ogni torinese il legame profondo con la propria storia. Nonostante i cambiamenti e le innovazioni urbane, i Toret restano un pezzo di identità collettiva, testimoni silenziosi di oltre 160 anni di vita cittadina. E per chi pensa ancora che l’acqua a scorrimentocontinuo dei Toret sia uno spreco, ricordiamo che non è così.
(Fonte: I Love Toret)
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Roberto leanti
25 Febbraio 2025 at 12:01
itoret venivano prodotti presso le fonderie Limone a Moncalieri.