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Ambiente

Smat chiede alla Città Metropolitana di Torino di limitare gli scarichi di PFAS in fognatura

La richiesta di SMAT consentirà agli impianti di depurazione per gli scarichi civili di osservare i limiti molto restrittivi imposti dalla Regione Piemonte

Gabriele Farina

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TORINO – A tutela dei corsi d’acqua superficiali nei quali gli impianti SMAT immettono l’acqua proveniente dai processi di depurazione l’Azienda chiede alla Città Metropolitana di Torino, che ha competenza in materia, che vengano imposti limiti stringenti agli scarichi degli insediamenti produttivi in pubblica fognatura.

Essendo infatti i PFAS (composti per/polifluoroalchilici) presenti nei reflui di molte industrie, l’emissione dei residui di produzione e lavorazione attraverso gli scarichi idrici costituisce un significativo veicolo di diffusione, rappresentando un contaminante dell’ambiente attraverso il reticolo idrografico superficiale.

Trattandosi di sostanze resistenti anche ai processi di depurazione degli scarichi civili, è fondamentale che l’eliminazione o la loro netta riduzione avvenga nei cicli produttivi evitando il loro scarico in pubblica fognatura.

“L’Unione Europea con la Direttiva sulla Qualità delle Acque destinate al consumo umano (n°2184 del 2020), ha introdotto alcuni importanti vincoli per migliorare la protezione della salute umana e fissato i valori limite per i PFAS, mentre mancano del tutto limiti per gli scarichi industriali in pubblica fognatura” – evidenzia Paolo Romano, Presidente SMAT e Coordinatore del Gruppo PFAS di Utilitalia.

La richiesta di SMAT, che dal 2020 ha attivato campagne di monitoraggio di tali composti nei 293 Comuni serviti, consentirà agli impianti di depurazione per gli scarichi civili di osservare i limiti molto restrittivi imposti dalla Regione Piemonte con la Legge Regionale 25/2021.

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