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Cronaca

Gli avevano sparato a una gamba in piazza Crispi a Torino, in tre finiscono in carcere

Il giovane si era presentato in ospedale con una ferita a una gamba e diverse fratture

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Auto della Polizia

TORINO – Sono tre le persone finite in carcere poiché gravemente indiziate di aver ferito, lo scorso 30 settembre, con l’utilizzo di una pistola, un giovane, classe 2001.

I fatti

L’attività d’indagine, condotta dalla Squadra Mobile della Questura di Torino, prendeva avvio in seguito all’intervento, verificatosi alle ore 00.50 circa di quel giorno, di personale della Squadra Volanti in Lungo Dora Napoli angolo Corso Vercelli a seguito della segnalazione della presenza in strada di una persona ferita da un colpo d’arma da fuoco.

Sul posto, il personale intervenuto accertava la presenza di una testimone la quale riferiva di aver incontrato poco prima, per caso, in strada un uomo che perdeva sangue da una gamba, e che quest’ultimo si era poi allontanato a bordo di un’autovettura, nel frattempo sopraggiunta.

Quella notte un ragazzo di 25 anni si è infatti presentato al pronto soccorso dell’ospedale Martini di Torino con una ferita di arma da fuoco a una gamba. L’uomo è arrivato accompagnato da un amico.

Secondo il suo racconto ai poliziotti, giunti al nosocomio cittadino, è stato aggredito da un gruppo di persone in piazza Crispi, che volevano portargli via il cellulare. Lui avrebbe provato a fuggire ma sarebbe stato inseguito e duramente picchiato, oltre ad essere stato raggiunto da un colpo di pistola.

A seguito degli accertamenti clinici, alla vittima sono state diagnosticare la frattura orbitale e la frattura a tibia e perone, si è proceduto al suo ricovero, in prognosi riservata.

Le tempestive investigazioni hanno permesso in tempi celeri di identificare i responsabili del violento ferimento, grazie all’analisi dei filmati ripresi dagli impianti di video sorveglianza presenti nelle vicinanze del luogo ove era accaduto il fatto, nonché ad attività tecniche di tipo intercettivo, svolte a carico degli indagati; indagine che consentiva, altresì, di determinare che il ferimento era collegato ad una discussione verificatasi tra la vittima ed i suoi aggressori, qualche giorno prima, all’interno di un locale cittadino.

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