Ambiente
Protesta a Cuneo: i cittadini si oppongono al deposito di rifiuti a Clavesana
Un presidio del comitato ‘Clavesana dice no’ davanti alla Provincia, mentre la comunità difende il futuro delle Langhe contro il progetto di smaltimento dei rifiuti
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CUNEO – Una nuova ondata di proteste ha investito Cuneo questa mattina, con un presidio organizzato dal comitato ‘Clavesana dice no’ davanti al palazzo della Provincia. La manifestazione è stata indetta in concomitanza con la seconda conferenza dei servizi relativa al controverso progetto di realizzazione di un deposito di rifiuti, sia pericolosi che non, nel comune di Clavesana.
Circa quaranta cittadini, giunti in pullman da Clavesana e dalle zone circostanti, hanno preso parte all’iniziativa, esprimendo con forza il loro dissenso attraverso striscioni che recitano messaggi chiari: “Proteggiamo le Langhe e il nostro futuro” e “No deposito di rifiuti pericolosi a Clavesana”. La manifestazione ha avuto un forte significato simbolico, poiché i partecipanti hanno voluto sottolineare l’importanza di salvaguardare il patrimonio ambientale e culturale delle Langhe, una delle aree più belle e rinomate d’Italia.
Tra i manifestanti era presente anche la consigliera regionale di Avs, Giulia Marro, che ha espresso il suo sostegno alla causa, sottolineando l’importanza di coinvolgere la comunità nelle decisioni che riguardano il territorio. La protesta riflette un crescente malcontento tra i residenti, preoccupati per le potenziali conseguenze ambientali e sanitarie che un deposito di rifiuti potrebbe comportare.
Il comitato ‘Clavesana dice no’ ha promesso di continuare la mobilitazione finché non verranno ascoltate le istanze della comunità. La questione del deposito di rifiuti a Clavesana si inserisce in un dibattito più ampio sulla gestione dei rifiuti e sulla tutela dell’ambiente, un tema che sta acquisendo sempre maggiore rilevanza non solo a livello locale, ma anche nazionale.
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Ardmando
20 Febbraio 2025 at 18:09
Chi organizza queste proteste? La feccia di sinistra (vedi AVS). A chi ne frega qualcosa di queste proteste? NESSUNO. Ignorare le proteste alimentate dalla minoranza degli elettori (le cui parole non contano nulla) e proseguire dritti per la strada.