Cittadini
A dieci anni dalla sua scomparsa, Torino ricorda Luca Ronconi
Il Teatro Stabile di Torino presenta in anteprima “Il silenzio dei comunisti”, un’opera che invita alla riflessione sulla storia e sull’identità politica, a dieci anni dalla morte del celebre regista
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TORINO – In occasione del decennale dalla scomparsa di Luca Ronconi, il Teatro Stabile di Torino ha organizzato una serie di eventi commemorativi che celebrano l’eredità culturale e artistica di un regista che ha segnato profondamente il panorama teatrale italiano. Collaborando con Rai Cultura, il Museo Nazionale del Cinema e il Centro Teatrale Santacristina, la manifestazione si propone di onorare la memoria di Ronconi, che ha diretto lo Stabile torinese dal 1989 al 1994, firmando produzioni indimenticabili.
Mercoledì 19 febbraio, alle 20.30, il Cinema Massimo di Torino ospiterà la proiezione in anteprima di “Il silenzio dei comunisti”, un’opera diretta da Ronconi che trae ispirazione da una serie di lettere scritte nel 2002 da Vittorio Foa a due storici compagni di partito, Miriam Mafai e Alfredo Reichlin. Queste lettere pongono interrogativi profondi sul significato del Partito Comunista Italiano (PCI) e sulla militanza politica, esplorando il motivo per cui sempre meno persone si identificano come “comunisti” nel contesto contemporaneo.
La produzione, realizzata dal Teatro Stabile di Torino – Teatro Nazionale, vede sul palco attori di spicco come Luigi Lo Cascio, Maria Paiato e Fausto Russo Alesi, e sarà trasmessa anche su Rai5 il 22 febbraio alle 21.15. La regia televisiva è affidata a Emanuele Garofalo, mentre il progetto editoriale è curato da Felice Cappa e Alida Fanolli.
L’opera, sebbene non pensata originariamente per la scena, diventa un’importante occasione di dibattito su temi sociali e politici, riflettendo una società in crisi e il passaggio tra epoche storiche. Luca Ronconi, parlando del suo lavoro, sottolineava l’importanza del dialogo e della conoscenza reciproca, affermando che l’appartenenza non deve essere vissuta come un’esclusione, ma come un’opportunità di confronto.
La serata del 19 febbraio non è solo un tributo al regista, ma anche un invito a riflettere su un periodo storico complesso e sulle sue ripercussioni nel presente. Con l’ingresso libero fino a esaurimento posti, l’evento si preannuncia come un’importante occasione di incontro e discussione, in onore di un artista la cui visione e sensibilità continuano a ispirare generazioni di teatranti e spettatori.
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