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Enogastronomia

Coldiretti: no alle scritte allarmistiche sul vino modello sigarette

La proposta della Comunità Europea

Gabriele Farina

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TORINO – Contro la follia tutta ideologica delle etichette allarmistiche sul vino siamo pronti a scendere in piazza per tutelare i 240mila viticoltori italiani che offrono opportunità di lavoro lungo la filiera per 1,3 milioni di occupati. E’ quanto affermano Coldiretti e Filiera Italia che hanno scritto una lettera al presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen, ai commissari alla Coesione e riforme, Raffaele Fitto, all’Agricoltura Cristophe Hansen e alla Salute Olivér Várhelyi per respingere la proposta dell’esecutivo comunitario di apporre delle scritte sulle bottiglie per scoraggiare i consumi, oltre ad aumentare la tassazione.

“Non accetteremo mai una forma di etichettatura che penalizzi un settore come il vino che l’Unione Europea dovrebbe promuovere – evidenzia il Presidente di Coldiretti Novara-Vco Fabio Tofi – Non è pensabile di avere una Ue che rimanda da anni un provvedimento fondamentale per la trasparenza e la salute come l’obbligo dell’etichetta d’origine su tutti gli alimenti e sposa invece misure così che sono puramente ideologiche. Il vino rappresenta un patrimonio importantissimo del nostro Piemonte e in generale del made in Italy, per questo va difeso sia dal punto di vista occupazionale sia da quello economico, dai tentativi di colpevolizzarlo sulla base di un approccio ideologico che non tiene contro di una storia millenaria che ha contribuito non solo a far grande il nostro agroalimentare, ma si inserisce appieno nella Dieta Mediterranea che in questi anni ha visto gli italiani primeggiare per longevità a livello europeo e mondiale”.

“Non è certamente l’Europa che vogliamo né quella che vogliono le imprese agricole e i consumatori italiani – aggiunge il Direttore Luciano Salvadori – Continuano ad essere fatte scelte prive di fondamento scientifico, dalle etichette allarmistiche al Nutriscore che spinge gli alimenti ultra formulati, questi sì dannosi per la salute. La prevenzione e la promozione di stili di vita sani, sono obiettivi fondamentali che meritano il massimo impegno da parte delle istituzioni e della società, e che ci vedono impegnati da tempo, ma prevedere misure come etichette allarmistiche e nuove tasse ingiustificate, significa colpire un settore strategico del Made in Italy e Made in Piemonte. Il vino è cultura, tradizione, identità, parte integrante della nostra storia e del nostro territorio”.

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1 Commento

1 Commento

  1. Barbara di Leo

    27 Febbraio 2025 at 16:55

    Il vino italiano in Europa e’ ostracizzato dal razzismo, in quanto il vento politico che soffia ovunque e’ nazionalista. I consumatori non informati scelgno vino USA di New York o della California perche’ fa figo e perche’ gli taliani sono un piccolo Stato a sud dell’Europa dove c’e’ la mafia e i paparazzi. Va bene c’e’ anche la moda ma non basta per coloro che ignorino la cultura del vino. A parita’ di prezzo scelgono le boiate americane o della Nuova Zelanda o della California. Lo scontro e’ tra Puglia e California soprattutto.Gli stessi addetti dei supermercati dispongono le merci in maniera da non valorizzare i prodotti italiani, non gliene importa se dietro ci sono famiglie che investono tutto nella produzione vinicola e dedicano la loro vita e passione a produrre un buon vino, sono semplicemente degli ignoranti che seguono le mode trendy e subiscono la cultura Made in Usa perche non hanno nessun orgoglio della propria. Le etichette allarmistiche sulle bottiglie se non vengono adottate su scala mondiale non devono essere adottate solo dall’Europa poiche’ si favorirebbe la vendita gia’ florida dei vini oltreeoceano a discapito di quelli italiani. Il problema dell’alcolismo e’ molto legato ai superalcolici, come mai viene fuori adesso questa esigenza di etichettare i vini con messaggi allarmistici? La stessa cosa e’ prevista per il Gin, i9l wisky e la birra?

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