Cronaca
Truffa milionaria a nome del ministro Crosetto: ci sono due indagati
I due indagati sarebbero due cittadini stranieri
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TORINO – Sono due gli indagati in merito all’inchiesta sulla truffa in cui utilizzando il nome del ministro della Difesa Guido Crosetto, sono state chieste cospicue somme di denaro a persone molto abbienti per pagare riscatti di inesistenti giornalisti rapiti in Medio Oriente.
Secondo la Procura di Milano, i due indagati sono due non meglio qualificati “cittadini stranieri”. L’inchiesta, coordinata dal pm Giovanni Tarzia e dal procuratore Marcello Viola, ha portato a bloccare i conti olandesi su cui erano finiti i soldi di Massimo Moratti.
La truffa a nome di Crosetto
L’indagine è partita dalla denuncia di un imprenditore milanese. Secondo quanto è stato ricostruito, anche dal ministro stesso, a professionisti e imprenditori noti e facoltosi – si parla di una decina di vittime – sarebbero stati chiesti dei soldi, richieste per centinaia di migliaia di euro, fino ad arrivare anche a un milione, fatte a nome di Crosetto e a cui era facile abboccare poiché le chiamate provenivano da un numero plausibile. Probabilmente un numero clonato.
Tutto il denaro veniva richiesto sfruttando il recente caso di Cecilia Sala, serviva quindi per liberare giornalisti rapiti in Medio Oriente, in Iran o in Siria. Il loro modus operandi era sempre lo stesso: una prima chiamata dalla segreteria, seguita da quella del finto ministro con una voce camuffata e poi i contatti con presunti generali e collaboratori, fino all’invio di denaro da parte delle vittime ignare.
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