Cronaca
Lavoratrice protestò per le pessime condizioni di lavoro e venne licenziata: iniziato il processo, Nudm in presidio
Prima la lettera per orari imprevedibili e carichi eccessivi, poi la lite, l’aggressione e il licenziamento. Non Una di Meno davanti al tribunale, solidale con la donna licenziata
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TORINO – Si è aperto nei giorni scorsi un processo sul caso di una lavoratrice che, protestando contro le proprie condizioni di lavoro, era stata prima aggredita fisicamente e verbalmente da una dirigente e poi licenziata. Oggi (11 febbraio) davanti al Palzzo di Giustizia è stato organizzato anche un presidio di solidarietà di alcune persone solidali con l’ex dipendente dell’associazione Almaterra.
Almaterra si occupa di “progetti interculturali, empowerment femminile, diritti, accessibilità al mercato del lavoro, inclusione sociale e culturale, genere e violenza di genere”. L’ex dipendente aveva chiesto chiarimenti alla direzione per via di orari imprevedibili e carichi di lavoro eccessivi; presentando una lettera, era stata convocata. Durante una discussione, era stata prima insultata, poi spintonata e, alcuni giorni dopo, licenzita.
Così si esprime Non Una di Meno sulla vicenda:
per ribadire la necessità di contrastare in ogni contesto l’isolamento e l’invisibilizzazione dello sfruttamento lavorativo e l’esigenza di rispondere con rabbia e determinazione alle condizioni lavorative precarie e frustranti che ci vengono quotidianamente imposte sotto la maschera del lavoro di cura.
Perché nessuna voce venga più silenziata.
Portate le vostre storie, testimonianze, la vostra rabbia e la vostra solidarietà.
La lotta contro Almaterra nasce dopo il licenziamento di alcune lavoratrici che hanno deciso di supportarsi dopo episodi di aggressione e ritorsione a cui hanno fatto seguito licenziamenti ed estromissioni dall’organo associativo.
Una prassi ben consolidata nel terzo settore, e non solo, quella di allontanare ed isolare chi mette in discussione precarietà, sfruttamento e soprusi, ma che non ha fermato alcune lavoratrici e persone solidali
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