TORINO – Il Tribunale di Torino ha stabilito che Amazon ha violato il contratto collettivo nazionale in relazione all’orario di lavoro dei dipendenti impiegati nei turni notturni continuativi. La sentenza riconosce il diritto dei lavoratori a un turno ridotto di 7 ore e 45 minuti, con una decurtazione di 15 minuti, nonostante la pausa retribuita di mezz’ora. L’azienda è stata condannata al pagamento delle retribuzioni arretrate.
Il caso è stato sollevato da un dipendente del centro di Grugliasco, senza che i legali di Amazon Transport si presentassero in aula. Questa decisione potrebbe aprire la strada a ulteriori vertenze per i circa 300 lavoratori dei centri di smistamento di Grugliasco e Brandizzo, con ripercussioni potenzialmente estese a livello nazionale. I sindacati chiederanno un incontro con l’azienda la prossima settimana, dopo precedenti tentativi andati a vuoto.
“Amazon riteneva sufficiente il pagamento della pausa”, ha dichiarato Francesco Imburgia, segretario regionale Filt Cgil Piemonte, mentre il Tribunale ha ribadito l’obbligo di applicare la riduzione dell’orario nei turni notturni.
In una nota ufficiale, Amazon ha preso atto della sentenza, dichiarando di voler attendere le motivazioni prima di valutare un eventuale ricorso. L’azienda sostiene di applicare correttamente il CCNL e che la pausa retribuita è già inclusa nelle 8 ore di lavoro.
Oltre al pagamento degli arretrati, Amazon dovrà coprire le spese legali del dipendente, assistito dalle avvocate Marta Lavanna e Silvia Ingegneri.
Iscrivi al canale Quotidiano Piemontese su WhatsApp, segui la nostra pagina Facebook e continua a leggere Quotidiano Piemontese