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Autostrade: il sistema di pagamento Free Flow piace solo ai gestori

Un sistema che perplime i molti e beneficia i pochi

Luca Vercellin

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TORINO – Il vecchio sistema dei caselli sembra non piacere più ai gestori autostradali. Molto meglio il sistema Free Flow.

Dopo la Pedemontana lombarda e la Asti-Cuneo, ora anche la Tangenziale Nord di Torino vuole adottare questo sistema. Dopo che abbiamo dato questa notizia, gli animi dei lettori sono sembrati tutto tranne che quieti.

Dalle lamentele degli automobilisti sulla Asti-Cuneo arrivano i campanelli d’allarme riguardanti il sistema: una soluzione che pare avere pochi vantaggi e tanti, molti difetti. 

Ma andiamo con ordine. Innanzitutto, come funziona il Free Flow? Si tratta di un sistema di pagamento del pedaggio automatico che non ha bisogno di caselli.

Attraverso diverse telecamere situate agli svincoli autostradali, il sistema riesce a captare l’ingresso e l’uscita di un veicolo dall’autostrada tramite la rilevazione della targa. 

Se l’utente è dotato di Telepass o marchingegni analoghi, il sistema addebita direttamente il pedaggio sul suo account e la storia finisce lì. Baci e abbracci.

Il problema arriva quando gli utenti non sono habitué delle autostrade, non dispongono di Telepass e devono pagare il pedaggio digitalmente. E qui, iniziano le rogne.

Molti hanno ricevuto multe per mancato pagamento del pedaggio, spesso senza essere consapevoli di aver transitato su una tratta a pagamento. In alcuni casi, le multe sono arrivate anche a distanza di mesi dal transito, creando ulteriore frustrazione.

La segnaletica lungo l’autostrada A33 è stata giudicata insufficiente per informare gli utenti della presenza del sistema Free Flow e delle modalità di pagamento.

Il sistema Free Flow richiede che gli utenti occasionali paghino il pedaggio online o tramite app entro un certo termine (di solito 15 giorni). Tuttavia, molti utenti hanno riscontrato difficoltà nell’accesso alla piattaforma di pagamento o nella registrazione dei propri dati.

Alcuni utenti hanno ricevuto multe per mancato pagamento nonostante avessero regolarmente transitato e pagato il pedaggio. Altri hanno segnalato addebiti errati per veicoli mai transitati sull’autostrada, a causa di errori nel riconoscimento delle targhe.

La mancanza di trasparenza nei calcoli del pedaggio e nelle tariffe applicate ha generato malcontento, soprattutto tra i residenti della zona, che utilizzano frequentemente l’autostrada.

I veicoli con targhe estere spesso non vengono rilevati correttamente dal sistema, oppure i proprietari non ricevono tempestivamente la notifica del pedaggio da pagare. Ci sono stati casi in cui i proprietari di veicoli esteri hanno scoperto di avere multe solo al ritorno in Italia, con importi aumentati a causa di ritardi nel pagamento.

Anche le istituzioni locali, tra cui comuni e province, hanno espresso preoccupazione per il sistema Free Flow: alcuni amministratori hanno denunciato l’impatto negativo del sistema sulla mobilità locale, con automobilisti che evitano l’autostrada per paura di multe, preferendo strade alternative più congestionate.

Oltretutto, non pare essere un sistema particolarmente inclusivo: dà per scontata una alfabetizzazione digitale che non tutti possiedono. Vi immaginate un anziano che paga digitalmente il pedaggio con carta di credito tramite app? 

Insomma, bene l’automazione, bene il progresso, bene la tecnologia. Ma quando è utile e migliora effettivamente la vita. In questo specifico caso c’è da chiedersi: a parte le tasche dei gestori autostradali, a chi giova il Free Flow?

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2 Commenti

1 Commento

  1. Simone

    8 Febbraio 2025 at 16:51

    Basterebbe che ogni targa avesse su un portale dello Stato un accesso per verificare lo stato dei pagamenti dei pedaggi, parcheggi ecc, sta al singolo controllare e pagare ogni tanto. Comunque in fase di revisione (insensatamente ogni due anni) non si può ritirare l’auto se ci sono importi da pagare.
    In questa maniera tutti i controlli sulle targhe si limiterebbero a verificare i veicoli a posto o meno con il collaudo. Oltretutto quando un veicolo non in regola con il collaudo viene riconosciuto da una telecamera per le forze dell’ordine dovrebbe essere più facile individuarlo.
    Morale nel giro di poco tempo non ci sarebbero più auto non collaudate (o senza assicurazione, senza bollo ec.).
    Da ultimo in qualsiasi casello lasciare un bancomat o un contamonete per chi intende pagare in quella maniera (non digitali) o per chi è obbligato e stranieri (salvo che non registrino targa e forma di pagamento sul portale).

  2. Ardmando

    8 Febbraio 2025 at 17:23

    Io sento solo il suono delle scuse dei retrogradi e dei pigri. Evviva la tecnologia, chi non si adatta al cambiamento può tranquillamente estinguersi senza che se ne senta la mancanza.

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