Cronaca
17 lavoratori dei Musei Reali di Torino rischiano il licenziamento
A causa del complesso sistema di appalti per la gestione dei diversi servizi. A pesare ulteriormente i tagli ministeriali
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TORINO – Dal 13 febbraio 2025 i Musei Reali cambieranno la gestione dei servizi: la biglietteria sarà affidata direttamente, la didattica verrà internalizzata senza coinvolgere il personale e il bookshop sarà assegnato tramite gara a marzo.
Questa riorganizzazione avviene senza alcuna garanzia occupazionale né il riconoscimento del contratto collettivo di settore, sebbene il Ministero lo abbia riconosciuto nel Federculture.
I dirigenti dei Musei Reali avevano dichiarato in prefettura e a gennaio di voler tutelare il personale impiegato, ma la realtà sembra essere diversa.
Dopo lo sciopero del 26 gennaio, che ha visto la partecipazione totale dei lavoratori dei servizi in concessione, il 7 febbraio si è tenuta un’assemblea per discutere il futuro occupazionale di 17 lavoratori, senza ricevere rassicurazioni dalla committenza.
Il Direttore dei Musei Reali di Torino, Mario Turetta, ha presentato il report del 2024 sottolineando il successo del polo culturale in termini di pubblico, eventi e collaborazioni, ma allo stesso tempo porta avanti una riorganizzazione che ignora le tutele occupazionali.
Il personale in appalto ha contribuito alla crescita del museo e della città, eppure oggi si trova senza certezze. Le politiche di tagli e appalti al ribasso stanno generando precarietà nel settore culturale.
Filcams Cgil Torino e Usb Torino denunciano come queste scelte minaccino posti di lavoro già precari e come il Ministero, con questi tagli, non valorizzi il patrimonio nazionale reso fruibile dai lavoratori.
È urgente un confronto tra committenza, azienda uscente e aziende subentranti per trovare soluzioni che garantiscano la continuità occupazionale. Il 9 febbraio è prevista una nuova giornata di sciopero su tutto il turno.
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