Alessandria
L’ex Ilva chiede la proroga della cassa integrazione anche per i lavoratori di Novi Ligure e Racconigi
Il colosso industriale in crisi chiede al Ministero del Lavoro un anno in più di sostegno per oltre 3.400 dipendenti, tra cui quelli dei siti piemontesi
NOVI LIGURE – Il colosso della produzione industriale “Acciaierie d’Italia”, ovvero l’ex Ilva, ha chiesto al ministero del Lavoro di prorogare di un anno la cassa integrazione straordinaria per migliaia di lavoratori, tra cui quelli impiegati negli stabilimenti piemontesi di Novi Ligure e Racconigi.
L’ex Ilva è in Amministrazione straordinaria: vuol dire che l’impresa è di fatto fallita, ma ha concordato con un tribunale di restare attiva in cambio di un piano di restituzione del debito non pagato. Attualmente l’ex Ilva è controllata da due società: per una parte dalla Invitalia, per il restante da ArcelorMittal.
La proroga della cassa integrazione straordinaria, se approvata dal Ministero, avrà inizio dal 1 marzo. Questo implica che i lavoratori dei vari stabilimenti dell’ex Ilva saranno retribuiti dallo Stato, in particolare dall’INPS.
Insieme ai dipendenti di Novi Ligure ci sono anche quelli degli stabilimenti di Taranto, Milano, Racconigi, Legnaro, Marghera, Genova e Paderno Dugnano, per un totale di 3.420 lavoratori.
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