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Cultura

E’ morto Gianni Milano poeta e scrittore beat ma anche educatore e innovatore della pedagogia

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E morto a 86 anni  Gianni Milano, uno dei punti di riferimento della letteratura, della poesia e della cultura beat in Italia, ma anche educatore e pedagogista.

Nato a Mombercelli in provincia di Asti 14 giugno 1938, Gianni Milano si trasferisce con la famiglia a Torino dopo il 25 aprile e negli anni che seguono incontra i punti di riferimento della cultura beat mondiale e italiana da Fernanda Pivano a Allen Ginsberg, dedicandosi prevalentemente alla poesia, ma condividendo con gli altri esponenti del movimento beat e dell’undergorund dei tempi diverse esperienze editoriali e creative spesso diffuse attraverso piccole case editrici e autoproduzioni. Nel 1966 fonda le edizioni Pitecantropus e collabora con le riviste Paria, Pianeta Fresco e Puzz. La sua autobiografia, Il Maestro e le Margherite, esce nel 1998 con Stampa Alternativa. Storica la sua foto con Allen Ginsberg in Piazza San Carlo a Torino nel 1967 e il loro scambio di idee sul movimento beat italiano: “Mi fate tenerezza, siete i nostri nipotini, ma il beat è morto”.

Negli ultimi anni si è dedicato a quelli che lui chiamava i ribelli della montagna incarnati nel movimento NoTav.

Milano ha lavorato per quarant’anni come insegnante a Torino, Ciriè e poi a Lanzo , distinguendosi come fautore di una pedagogia di impostazione libertaria che si ispirava alla Pedagogia Popolare di Célestin Freinet, ed è stato tra i fondatori del MCE, Movimento di Cooperazione Educativa. Gianni Milano propose anche un’ esperienza di educazione on the road basata sull’uso della bicicletta come strumento per esplorare il territorio e trarne elementi di studio e di approfondimento.

Il ricordo di chi lo ha conosciuto

La sua passione per la vita, per la poesia ha toccato tanti di noi. Il suo amore per la libertà è stato un insegnamento e incoraggiamento per tanti.
Un maestro per i bambini e gli insegnanti. Il coraggio e la dedizione verso pratiche alternative e libertarie è stato il filo rosso che ha contraddistinto la sua vita, portata avanti sempre con ‘stupore’ e grande felicità espressiva.

Luisa Zampini

Non ho parole, ma emozioni e sentimenti forti forti profondi… Soltanto nostri, certo, ma gli amici sono braccia tese per stringerci con affetto e ce n’è un gran bisogno, adesso!
Ricordi? Te lo dicevo sempre, te lo dico ancora e ancora: ti tengo nel mio “saccuccin”, nel taschino della maglietta, come ogni volta che non stavi bene, che ti sentivi solo, ma anche quando traboccavi di gioia! Per sempre, *ninìn* ! Per sempre con me

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