Cittadini
Dalla tragica morte di Mario Giliberti alla nascita di Diabolik a Torino
Un racconto avvincente che svela i segreti di Vanchiglia: un quartiere all’apparenza normale
TORINO – Nel quartiere Vanchiglia di Torino, tra case storiche e negozi caratteristici, si cela una delle storie più affascinanti e inquietanti della cronaca italiana. In via Fontanesi, un omicidio ha ispirato la creazione di uno dei personaggi più iconici del fumetto: Diabolik.
Era il 1957 quando Mario Giliberti, un giovane di 27 anni originario di Foggia, arrivò a Torino con il sogno di lavorare alla Fiat. Tuttavia, la sua vita si spezzò tragicamente il 25 febbraio 1958, quando il suo corpo venne trovato senza vita nel suo appartamento di via Fontanesi numero 20, crivellato da diciotto coltellate. Accanto al cadavere, una lettera di confessione. Le prime sei righe del messaggio, unite, rivelavano l’indirizzo del delitto, come se il killer avesse voluto sfidare le autorità .
Ma ciò che colpì di più fu la presenza di un secondo biglietto, firmato “Diabolich“, che lanciava una provocazione alla polizia. Nonostante gli sforzi degli investigatori, il misterioso assassino non fu mai catturato.
Nel 1962, le sorelle milanesi Angela e Luciana Giussani crearono il fumetto di Diabolik, rivelando di essersi ispirate a questo fatto di cronaca. La popolarità del personaggio crebbe esponenzialmente, raggiungendo anche gli Stati Uniti, dove un altro mistero affascinante si intrecciò con la storia: il Killer Zodiac, un serial killer che terrorizzò la California, si divertiva a giocare con la polizia attraverso lettere enigmatiche e indizi, proprio come il personaggio dei fumetti.
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